Nascosti in un container 163 panetti, é caccia ai destinatari. Il plauso del Prefetto di Napoli
Erano nascosti all’interno di un container proveniente dal Sudamerica i 163 panetti di cocaina sequestrati nel pomeriggio di ieri, nell’area portuale di Napoli, da personale della Questura e dalla Squadra Mobile – sezione Antidroga – in sinergia con gli uomini dell’Agenzia delle Dogane.
Le attività svolte hanno consentito di localizzare il container con la droga nella stiva del natante che risultava, da un primo controllo, privo di sigillo di polizza.
Le operazioni di perquisizione seguite allo sbarco hanno permesso di rinvenire e sequestrare il carico occultato tra gli imballaggi di quello legale.
La vendita della sostanza stupefacente sequestrata, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato, all’ingrosso, poco meno di cinque milioni di euro e, al dettaglio, all’incirca 30 milioni di euro.
Le indagini in corso sono volte ad identificare i destinatari dello stupefacente e ad accertare le modalità con cui questo sarebbe stato sdoganato e portato all’esterno dell’area portuale.
Il plauso del prefetto. “La lotta al traffico è obiettivo prioritario delle istituzioni”
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, esprime il proprio “apprezzamento a quanti hanno contribuito alla brillante operazione attuata, nel pomeriggio dell’11 agosto scorso, dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Napoli presso l’area portuale, che ha portato il sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti”.
Una operazione che il prefetto, in una nota, definisce “frutto di costante impegno e di spiccata capacità investigativa”. L’azione è stata svolta anche con il supporto del personale dell’Agenzia delle Dogane. “La lotta al traffico e allo spaccio di droga costituisce un obiettivo prioritario delle istituzioni per garantire la sicurezza e la difesa della legalità, soprattutto delle giovani generazioni, e per fornire una risposta forte e decisa contro le attività illecite volte a danneggiare il tessuto sociale ed economico e ad alimentare la criminalità”, si legge ancora nella nota.
Il prefetto ha anche sottolineato l’importanza del “lavoro sinergico che si sta attuando con il contributo di tutti gli interlocutori interessati, finalizzato ad affiancare all’attività di repressione, progettualità sociali, educative, culturali e di ascolto del disagio giovanile per prevenire le dipendenze da stupefacenti”.