Napoli, Gaiola: il restauro delle mura (Video)

Pausylipon: “Pausa dal dolore”. Il significato del suo nome rispecchia a pieno il promontorio di Posillipo. Parco archeologico di rara bellezza naturale, con l’inconfondibile tufo giallo napoletano ed i suoi ritrovamenti di epoca romana. Tra odorosi cespugli di macchia mediterranea e una lecceta storica, sulla collina di Posillipo sono evidenti i resti di una villa romana costruita intorno al 20 o 30 a.c. dall’uomo politico Publio Vedio Pollione, di cui oggi tornano visibili i muri dopo l’intervento di pulizia e diserbo. Erano infatti coperti da anni da sterpaglie e piante infestanti. Un intervento straordinario di pulizia e diserbo a cala San Basilio (a cura dello stesso Parco) ha infatti restituito luce e visibilità alle antiche vestigia che di fatto conducono al costeggiamento del mare.

Il demanio imperiale ereditò i suoi beni e poi Augusto decise di stabilire qui una residenza imperiale. Le ville romane – basti pensare a Villa Adriana a Tivoli – erano una sorta di piccole città in contesti naturalistici bellissimi. Pausylipon rispetta in pieno quei criteri. Al cui sud ci sono le isole di Gaiola e un molo romano che apparteneva alla villa. Nelle limpide acque sottostanti vi sono polpi, saraghi, donzelle, murene e coracini che si aggirano tra gorgonie ed antiche vestigia.

Dal 2002 questa zona è diventata una area marina protetta per tutelare il territorio e le specie vegetali e animali: il Parco sommerso di Gaiola. Prende il nome dai due isolotti di Gaiola – un tempo collegati da un ponte fatto costruire da una delle famiglie di ricchi proprietari che si sono avvicendati nella casa sull’isola a sinistra, tra cui gli Agnelli – accedibile scendendo molte scale in una delle strade più antiche di Posillipo. In estate il Centro propone, tra l’altro, anche esperienze di snorkeling e diving tra le meraviglie sottomarine. Nel Medioevo erano borghi di contadini e marinai collegati da queste pedamentine storiche. Le alte falesie di tufo giallo napoletano sono state rimodellate dal mare e dal vento. In primavera il panorama è stupendo con il costone roccioso fiorito.

Tutto questo ad oggi reso possibile dalla gestione del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus, che organizza visite guidate, corsi, iniziative didattiche di educazione ambientale e divulgazione scientifica per far conoscere il territorio, oltre a mantenere ben custodita e pulita l’area. Prima dell’istituzione del Parco non era difficile vedere rifiuti dove ci sarebbe dovuta essere solo bellezza. Ora gli ingressi sono contingentati (bisogna prenotare sul sito). Tantissimi giovani volontari ruotano intorno a questa realtà.

Nell’occasione anche tutte le mura perimetrali che conduco alla discesa a mare hanno ritrovato luce e visibilità: