Tra le proposte avanzate da Pellegrino, vi è la possibilità per i medici di aprire studi in ambiti territoriali diversi da quelli a cui sono attualmente assegnati. “In questo modo – ha sottolineato – si potrebbe ampliare la copertura sanitaria in aree oggi scoperte o scarsamente servite”. Un’altra misura proposta riguarda l’introduzione di un’indennità di disagio, simile a quella già prevista per i pediatri. Tale indennità fungerebbe da incentivo per i medici che scelgono di operare nelle zone più isolate e disagiate.
“Queste azioni potrebbero contribuire in modo significativo a ridurre la carenza di medici nelle aree interne, garantendo una migliore assistenza sanitaria per tutti i cittadini, specialmente per le fasce più vulnerabili, come anziani e persone con difficoltà di mobilità”, ha aggiunto Pellegrino. L’obiettivo è quello di evitare che i pazienti debbano affrontare lunghi spostamenti per accedere ai servizi sanitari di base.
Pellegrino ha quindi esortato le istituzioni regionali a intervenire rapidamente per risolvere quella che ha definito “un’emergenza che non riguarda solo il sistema sanitario, ma tocca direttamente la qualità della vita e il diritto alla salute di migliaia di cittadini”.
L’invito è chiaro: è necessario agire subito per evitare che la situazione peggiori ulteriormente, garantendo così una sanità più vicina e accessibile per tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo in cui vivono.