Intervista a Mattia Bari: la “POPSTAR dell’arte” e icona che vive a New York
Di origine pugliese, espone nelle gallerie più celebri di New York facendo SOLD OUT con i suoi eventi, ed è il creatore di “FAKE”: la maschera che smaschera.
L’autore si racconta ai nostri microfoni.
L’artista POP internazionale, Mattia Bari, è la figura di spicco nella scena e nell’industria artistica americana grazie a un innovativo approccio all’arte e alla comunicazione. Nel 2023, a soli 25 anni, Bari fonda il suo marchio personale a New York dal titolo «Mattia Bari USA». Nello stesso anno, l’artista inaugura una vera e propria rivoluzione POP a Manhattan, esponendo il suo personaggio e mascot, FAKE, nella prestigiosa Art Central Gallery nel Billionaire Row. Questa esposizione segna il debutto ufficiale del suo provocatorio personaggio nel panorama artistico americano. Il successo dell’opening trasforma FAKE nel nuovo personaggio di New York, con la sua immagine poi proiettata sui billboards di Times Square e richiesta in gallerie e showroom di New York e Miami, fino all’Art Basel. Attualmente, collabora con prestigiose multinazionali come L’Oréal Luxe, con popstar e icone globali. Bari racconta la sua arte prestando attenzione al suo FAKE.
Perché la tua arte ha incontrato New York?
Penso di aver avuto sempre uno stile molto “New York”, l’energia e il colore che uso nella mia arte si armonizza bene con quello di Manhattan. Mi sono laureato in IED (Istituto Europeo di Design) a Milano e mi spostai a Londra con l’obiettivo di lanciare la mia idea di brand personale, volevo creare qualcosa di diverso e di originale e che potesse prendere tutti i target di persone lavorando con i più svariati brand ma sempre rimanendo nel mondo artistico popolare. Il lancio riuscì e cominciai a crearmi intorno un primo team, poi il brand cominciò a ricevere interesse da Manhattan. Fu un periodo di grandi sacrifici e gavette continue che quando fui qui a NYC continuarono, ricordo che andavo davanti alle aziende ad aspettare fuori i manager o andavo a mangiare dove mangiavano loro con il mio curriculum e business card e mi sedevo con loro presentandomi, cercavo di essere presente ovunque, in tutti gli eventi o conferenze possibili di Manhattan, facendo in modo di presentarmi a tutti.
Ricordo che in un evento di gala trasformai tutti gli ospiti presenti in cartoni animati su fogli del mio sketchbook in pochi secondi, che feci girare per la sala con le mie info sul retro, ne feci quasi 380 quella sera..
Fu un periodo intenso ma poi cambiò tutto..per sempre..
Perché il termine POPST-ART?
Questo termine mi è stato assegnato da Augusto Sciacca, illustre artista e poeta italiano che ebbe modo di conoscere Andy Warhol da vicino. Con Augusto ci incontrammo a Bergamo, lo scorso anno, lui apprezzava molto la parte performativa che aggiungevo alla mia arte POP, diventava tutto più fruibile e avevo modo di connettermi personalmente con la gente.
Così come una popstar vende la sua musica attraverso i suoi show, la POPSTAR dell’ARTE vende la sua arte POP attraverso i suoi show, così pensammo al termine “POPST-ART”- la popstar dell’arte, lo approvammo con il mio team in America e cominciai a usarlo per il mio business nella Grande Mela.
Gli eventi del mio brand a Manhattan cominciavano a essere SOLD OUT e la figura della POPST-ART era ciò che un americano voleva vedere all’interno di eventi di intrattenimento dove l’arte prendeva vita..
Che cos’è Fake?
Hai presente le tipiche personalità false, giusto? Sono all’apparenza dei dolci e di cioccolato e internamente più amari e indossano una maschera, ok questo è un FAKE e ha un solo obiettivo, rimuovere la maschera e riscoprire se stesso.
Fake è una caricatura provocatoria, ironica e controversa del nostro mondo contemporaneo.
Con la sua maschera distintiva e il suo atteggiamento ribelle, cerca di svelare l’autenticità di ogni individuo. Disegnato per riflettere i problemi sociali contemporanei, Fake è diventato un simbolo di libertà e auto-esplorazione, un’idea estetica avanguardista che si spinge oggi oltre i confini della cultura pop integrandosi con la moda, il design e l’intrattenimento.
A cosa ti sei ispirato quando hai realizzato il tuo primo Fake?
Da appassionato Disney ragionavo su una mascot cartoon ma che potesse essere vicina alla gente, che fosse già parte della società , ho analizzato molto l’atmosfera contemporanea e volevo un personaggio che da negativo diventasse positivo e che intraprendesse un viaggio verso la consapevolezza, da FAKE a REALE, un po’ il viaggio di tutti noi..
I FAKE sono giullari e ho pensato ad un collare bombato sotto a una maschera incombente, facendoli di cioccolato, in modo che tu li possa divorare, un po’ nell’estetica caramellata del mio brand, che attraverso colori sgargianti e dolci descrive la realtà. Penso che i FAKE del nostro passato ci hanno portato a essere ciò che siamo oggi..forse dobbiamo anche ringraziarli.
Raccontaci dei tuoi pezzi di FAKE nelle gallerie di NYC.
Ogni pezzo di FAKE racconta attraverso il personaggio una dinamica sociale attuale in maniera semplice, l’attuale collezione comprende 4 pezzi iconici, che vengono riprodotti su richiesta e sono sempre loro:
FAKE PERSONA, che mostra cosa c’è dentro un FAKE, dal latino antico “PERSONA” significa “MASCHERA”, FAKE OF LIBERTY con la torcia della libertà, FAKE & VUITTON che unisce il lusso alla cultura POP ed è il più acquistato dalle celebrities, FAKE SMURF che è un puffo blu con la maschera bianca di FAKE che si nasconde ovunque e che anche attraverso l’associazione nostalgica si racconta al pubblico. Al termine della collezione sono già pronti gli altri 4 come FAKE LOVE….
Cosa bolle in pentola?
Oltre alla nuova collezione dei FAKE nelle gallerie di Manhattan è in arrivo il giocattolo da collezione della POPST-ART, sarà un pezzo d’arte in resina, esposto in galleria e negli showrooms della città.
Ci sono dei clienti che sono molto legati alla cultura del mio brand e seguono con attenzione le nuove proposte e aggiornamenti, non vedo l’ora di mostrarvelo!
Claudia Palermo