Tragedia ad Avellino: tre medici sotto processo per la morte di un uomo operato per errore al rene sano

AVELLINO – La morte di Eduardo Colacicco, un uomo originario di Avellino, dopo un intervento chirurgico a Villa Esther, segna una tragedia che ora finisce in tribunale. Tre medici sono stati accusati di omicidio e lesioni colpose in cooperazione per il decesso del paziente, avvenuto il 23 ottobre del 2020. La causa della morte è stata una grave insufficienza renale, conseguente a un errore durante l’operazione.

Il tragico errore avvenne durante un intervento chirurgico per rimuovere un tumore all’uretere destro. Invece di intervenire sulla parte malata, i medici operarono sul rene sano. A distanza di tempo, sono stati identificati i responsabili dell’errore. Veronica Tecce, Franca Salzillo e Mario Di Martino sono ora sotto processo per la morte di Eduardo Colacicco.

Le indagini della procura di Avellino hanno rivelato gravi negligenze da parte dei professionisti coinvolti. La dottoressa Franca Salzillo, responsabile del servizio di Medicina Nucleare presso la Diagnostica Medica, sarebbe stata responsabile di un errore nel referto della tomografia a emissioni effettuata il 22 settembre 2020. La Salzillo avrebbe infatti indicato erroneamente il lato sano sinistro come quello colpito dal tumore, anziché il lato destro, che era effettivamente malato.

Il dottor Mario Di Martino, durante la visita specialistica, avrebbe commesso un altro errore: avrebbe trascritto l’anatomia errata nel certificato di richiesta di ricovero per nefroureterectomia e omesso di confermare la diagnosi riguardante la sede e il grado della neoplasia, non effettuando i necessari accertamenti pre-operatori.

Anche la dottoressa Veronica Tecce avrebbe ripetuto lo stesso errore quando il paziente è arrivato presso la clinica Villa Esther, indicando ancora il lato sano, anziché quello affetto dalla patologia, aggravando ulteriormente la situazione.

Il caso è destinato a fare luce su una tragedia che ha colpito la famiglia di Eduardo Colacicco e sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari coinvolti.