Il 15enne incappucciato e trascinato in un furgone. Indaga la DDA di Napoli. Il giovane è stato ritrovato illeso.
SAN GIORGIO A CREMANO – Attimi di terrore questa mattina in pieno giorno, quando un ragazzo di 15 anni è stato rapito a pochi metri dalla propria abitazione. Il giovane, identificato come Mattia M., figlio di un noto imprenditore di Barra, è stato avvicinato da alcuni uomini incappucciati, immobilizzato, e spinto con forza all’interno di un furgone.
L’episodio si è verificato in via Aldo Moro, zona centrale e residenziale del comune vesuviano, mentre il ragazzo stava salendo sul suo scooter per recarsi a scuola. Un testimone oculare ha assistito alla scena e ha immediatamente lanciato l’allarme, chiamando il 112. Le forze dell’ordine sono arrivate rapidamente sul posto, facendo partire le ricerche.
Indagini serrate: ipotesi estorsione o ritorsione
Sulla vicenda indaga la Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha preso in carico il caso per la possibile natura estorsiva o ritorsiva del gesto. Il massimo riserbo avvolge ancora i dettagli dell’operazione, ma non si esclude che dietro il sequestro possano esserci messaggi indirizzati al padre del ragazzo, figura imprenditoriale conosciuta nel quartiere di Barra.
Il fatto che il giovane sia stato rilasciato poche ore dopo in buone condizioni e senza segni visibili di violenza, apre diversi scenari investigativi: potrebbe essersi trattato di un “avvertimento” più che di un vero e proprio sequestro a scopo di riscatto.
Il rilascio e l’intervento della polizia
Il giovane è stato ritrovato nel primo pomeriggio, abbandonato in una zona periferica del comune, ancora sotto shock ma fortunatamente illeso. In queste ore è stato ascoltato dagli inquirenti, così come il padre, per comprendere eventuali collegamenti o motivazioni legate al gesto.
Intanto, la notizia si è rapidamente diffusa sui social e nei gruppi di quartiere, alimentando apprensione e sdegno in una comunità già sensibile al tema della sicurezza urbana.
La comunità sotto shock
“Non è ammissibile che accadano cose del genere sotto casa, davanti alle scuole, ai bambini”, commenta un residente della zona. “È una follia pensare che un ragazzo possa essere rapito in pieno giorno e che ci si accorga di qualcosa solo per la prontezza di un testimone”.
Un caso che non può passare sotto silenzio
Il rapimento e il rapido rilascio del ragazzo lasciano molti interrogativi aperti. Mentre la polizia continua le indagini per identificare i responsabili, la città si interroga sul livello di criminalità e sul bisogno di maggiore protezione per i più giovani.
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