I Campi Flegrei tornano a far parlare di sé. Il vasto e complesso sistema vulcanico situato a ovest di Napoli mostra segnali di crescente attività, che richiamano l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini. A lanciare un nuovo allarme è Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, intervenuto davanti alla commissione Ambiente del Senato.
Secondo quanto riferito, il suolo nella zona centrale di Pozzuoli — in particolare nel Rione Terra — si è sollevato di quasi un metro e mezzo dal 2005 ad oggi, con un ritmo attuale di circa un centimetro e mezzo al mese. Un dato che evidenzia una dinamica in corso, in continua accelerazione, che non può essere trascurata.
Ma il fenomeno non si limita al sollevamento del terreno. Anche la sismicità locale è in aumento, con una serie di scosse che colpiscono aree densamente popolate come Bagnoli, Agnano, Monte Nuovo e il Golfo di Pozzuoli, fino a raggiungere il territorio di Bacoli. La scossa più forte registrata recentemente, quella del 20 maggio 2024, ha avuto magnitudo 4.6: superficiale, ma sufficiente a provocare effetti sensibili in un contesto urbano già fragile.
Un ulteriore campanello d’allarme riguarda la temperatura e l’attività geotermica. Alla Solfatara, uno dei punti più attivi della caldera, la temperatura superficiale ha raggiunto i 168 gradi, mentre nel sistema idrotermale si sono toccati i 350 gradi. A preoccupare anche il flusso di gas: ogni giorno si stima che vengano emesse circa 5.000 tonnellate di anidride carbonica tra la Solfatara e Pisciarelli, con emissioni che raggiungono anche il mare e che sono costantemente monitorate.
“Stiamo portando avanti una fitta campagna di indagini per comprendere meglio la dinamica del vulcano e per garantire la sicurezza della popolazione”, ha dichiarato Di Vito. L’accumulo di CO₂ in ambienti chiusi o scarsamente ventilati rappresenta un pericolo concreto, non un’ipotesi remota.
I Campi Flegrei restano dunque sotto stretta osservazione. Il vulcano è attivo, i segnali ci sono e vanno compresi. Di fronte a questo scenario, la pianificazione e la preparazione diventano strumenti essenziali per affrontare eventuali scenari futuri.