di Fiorenzo Guerra
TORINO –
Dopo appena sette mesi si chiude l’avventura di Igor Tudor sulla panchina della Juventus. Arrivato a fine marzo per sostituire Thiago Motta, l’allenatore croato aveva condotto i bianconeri al quarto posto e alla qualificazione in Champions League, iniziando con buoni risultati anche la nuova stagione.

Poi il crollo: otto partite consecutive senza vittorie e tre sconfitte di fila, l’ultima contro la Lazio, hanno portato la dirigenza juventina a decidere per l’esonero.

In attesa di un nuovo tecnico, la squadra è stata momentaneamente affidata a Massimo Brambilla, allenatore della Next Gen, ma il club punta a una guida di spessore per rilanciare il progetto tecnico.


Spalletti in pole per la panchina bianconera

Il nome più caldo è quello di Luciano Spalletti, l’allenatore che ha riportato il Napoli sul tetto d’Italia nel 2023 con uno storico terzo Scudetto. Dopo l’addio alla Nazionale lo scorso giugno, il tecnico di Certaldo sarebbe pronto a tornare in panchina e la Juventus lo considera la prima scelta per dare una scossa alla squadra.

Un’ipotesi che inevitabilmente fa discutere, soprattutto a Napoli, dove Spalletti è considerato un eroe.
Durante una conferenza stampa del 2023, poco dopo il trionfo azzurro, l’allenatore dichiarò parole che oggi suonano come un giuramento d’amore alla città partenopea:

“Non voglio giocare contro il Napoli, mettermi una tuta diversa da quella del Napoli. Si parte da lì, poi a fine anno si fa l’inventario di stimoli, pensieri, sentimenti e si guarda un po’ dove siamo. Quest’anno guardo il Napoli dalla tribuna, sono distante venti metri da dove ero quest’anno, anche dalla televisione si vede bene lo stesso.
Napoli ha fatto vedere che la felicità non ha confini o bandiere. Hanno accolto chiunque avesse voglia di festeggiare con grande altruismo e disponibilità. Ho amici che vorrebbero venire alla festa di domani al Maradona ma non ci sono più biglietti.
Ringrazio tutti i bambini che mi hanno abbracciato trasmettendomi con la loro passione il loro futuro azzurro.”

Parole che restano impresse nel cuore dei tifosi napoletani e che oggi, di fronte all’ipotesi di vederlo sulla panchina più “nemica” di tutte, risuonano con forza.


Tra gli altri nomi valutati dalla dirigenza juventina ci sono Roberto Mancini, ex CT della Nazionale e reduce dall’esperienza in Arabia Saudita, e Raffaele Palladino, pronto a un ritorno nel grande calcio e già in passato legato al direttore tecnico Modesto ai tempi del Monza.

Più remota, al momento, la suggestione di un ritorno di Thiago Motta, ancora sotto contratto con la Juventus fino al 2027.


Ma la domanda che si pongono tutti è una sola:
Luciano Spalletti manterrà la promessa?