Fino al 15 ottobre scorso in Campania a causa degli incendi sono andati in fumo ben 6.129 ettari di foresta, +13% rispetto al 2024. E’ quanto emerge dai dati resi noti oggi a Roma in occasione dell’VIII Forum Foreste di Legambiente che classifica il 2025 come anno da bollino rosso. All’impennata degli incendi si affianca l’accelerazione della crisi climatica e gli ormai cronici ritardi nella gestione sostenibile forestale. Inoltre, è stato ricordato, l’estate appena terminata è la quinta più calda per l’Italia dal 1950 a oggi. Maglia nera, per ettari bruciati, la Provincia di Salerno (1929 ettari) seguita dalla Provincia di Caserta con 1834 ettari e Napoli con 1392.

Nel corso dell’incontro è stato ricordato che sul patrimonio boschivo si concentrano gli interesse delle ecomafie: secondo l’ultimo rapporto Ecomafia, nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali. La Campania si colloca al terzo posto, dopo Calabria e Puglia, con 391 reati (+9% rispetto al 2023) con 38 persone denunciate (erano 28 nel 2023) e 5 arresti. Mentre sono 122 gli illeciti amministrativi e 125 le sanzioni. Salerno si colloca al secondo posto a livello nazionale, dopo Cosenza, con 203 reati con un incremento del 11% rispetto ai dati del 2023.
Dall’VIII Forum Foreste, Legambiente ha lanciato un appello al Governo Meloni affinché si renda protagonista di più azioni concrete per colmare i ritardi e raggiungere gli obiettivi europei 2030 su foreste, clima e biodiversità. Le proposte si basano su tre capisaldi: la lotta alla crisi climatica; il contrasto e la prevenzione agli incendi attraverso una governance dei rischi appropriata, un’adeguata gestione e attività di pianificazione del paesaggio forestale; la piena applicazione della Strategia Nazionale sulla Gestione Forestale.