
A Napoli il Prefetto Michele di Bari ha rafforzato l’azione di contrasto alle infiltrazioni criminali nel tessuto economico, applicando nel corso dell’anno — oltre ai 130 provvedimenti interdittivi — 26 misure di prevenzione collaborativa, previste dall’articolo 94 bis del Codice antimafia.
Le misure più recenti hanno riguardato tre imprese attive nei settori dell’edilizia e dell’energia, due con sede nel capoluogo e una nel territorio metropolitano. Si tratta di aziende per le quali sono stati rilevati elementi di possibile agevolazione occasionale alla criminalità organizzata, ma ritenuti sanabili e non tali da giustificare un provvedimento interdittivo.
La prevenzione collaborativa viene infatti disposta in alternativa ai provvedimenti più drastici quando l’intervento dell’autorità prefettizia può favorire il recupero dell’impresa e il suo rientro nell’economia legale. Per un anno le società restano operative ma sotto osservazione, seguendo un percorso di adeguamento vincolato da specifiche prescrizioni.
Il recupero è garantito attraverso misure imposte dal Prefetto e dall’affiancamento di un esperto in gestione aziendale, nominato tramite sorteggio dall’Albo nazionale degli amministratori giudiziari. I professionisti incaricati supportano l’attività delle imprese e relazionano periodicamente alla Prefettura, vigilando sull’effettiva attuazione delle prescrizioni.
Le imprese interessate dai più recenti decreti appartengono a diversi settori economici, ma — come accade anche per le interdittive — prevale quello edilizio, considerato particolarmente esposto al rischio di infiltrazioni.



