Da 3 a 6 anni di carcere per chi organizza i rave: un nuovo reato varato dal governo Meloni.

di Saveria Russo

Da 3 a 6 anni di carcere per chi organizza i rave: un nuovo reato varato dal governo Meloni.

Mentre con il nuovo governo tornano a galla vecchie polemiche, è arrivato anche il momento del primo decreto legge di questo nuovo governo. In particolare, il nuovo decreto riguardo il fine dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario, l’introduzione di una misura anti – rave, una modifica dell’ergastolo ostativo ed il rinvio dell’entrata in vigore di alcune disposizioni della Riforma Cartabia.

Sicuramente la misura che sta facendo più discutere, soprattutto sui social, è quella che riguarda i rave.

Partiamo dalle basi: cos’è un rave?

Questa è la definizione che la Treccani da di un rave.

Grande raduno di giovani, notturno, per lo più clandestino e di carattere trasgressivo, la cui ubicazione viene generalmente resa nota solo poche ore prima dell’inizio della festa, per evitare possibili interventi delle forze dell’ordine. Si svolge all’aperto o in locali adatti ad accogliere migliaia di persone, che ballano e ascoltano musica elettronica, house o techno ad altissimo volume, e che spesso fanno uso di sostanze stupefacenti.”

Capito quindi di cosa si tratta, cosa dice esattamente la Meloni riguardo ai rave e che misure vuole adottare?

Il governo ha deciso di introdurre una nuova fattispecie di reato, quello di “invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica“, (come si legge al comma 1 art, 5 del decreto). Fattispecie che prevede, tra le altre cose, la reclusione da 3 a 6 anni e multe da 1.000 a 10.000 euro.

La vaghezza con la quale si indica un supposto pericolo per l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica o la salute pubblica, è problematica perché lascia all’interprete la possibilità di applicare le misure del decreto legge a qualsiasi tipo di raduno di più di 50 persone su terreni o edifici altrui pubblici e privati. Anche riunioni non autorizzate a carattere politico, educativo e sportivo tanto per fare degli esempi.