Napoli – Al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare si è tenuta l’anteprima nazionale del documentario “La Mostra e una nuova Napoli”, appuntamento inserito nella rassegna Napoli 2500, che celebra i 2.500 anni dalla fondazione di Neapolis. L’iniziativa, sostenuta dal sindaco Gaetano Manfredi e diretta artisticamente da Laura Valente, ha visto la partecipazione di circa trecento persone e numerosi rappresentanti istituzionali, tra cui la vicesindaca Laura Lieto.

Il documentario, diretto da Francesco Carignani, racconta la Mostra d’Oltremare attraverso storia, architettura, visione urbanistica e identità cittadina. Un viaggio nella memoria e nel presente di uno dei più rilevanti complessi monumentali della città, con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e cittadini sulla necessità di tutelarne il valore culturale e ambientale. “Spero di contribuire alla riscoperta e valorizzazione di questo spazio straordinario”, spiega il regista, che firma il film con la fotografia di Luigi Scaglione e la produzione esecutiva di Oltrecielo AVPA.

Nel documentario interviene anche il professor Alessandro Castagnaro, che sottolinea il ruolo della Mostra Spa – partecipata da Comune, Regione, Città Metropolitana e Camera di Commercio – in un momento storico che auspica un nuovo percorso di rilancio grazie alla collaborazione istituzionale.

L’assessore al Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato evidenzia come la valorizzazione del patrimonio cittadino passi attraverso luoghi emblematici come la Mostra, oggi più che mai centrale nella narrazione culturale di Napoli. Un punto di vista condiviso anche da Maria Caputo, consigliera delegata, che definisce la Mostra “un attrattore strategico capace di incidere sull’offerta culturale ed economica”.

Il film ripercorre la nascita della Mostra negli anni Trenta, progettata da Marcello Canino con un gruppo di giovani architetti destinati a diventare protagonisti della scena italiana, tra cui Carlo Cocchia, Giulio De Luca, Venturino Ventura, Bruno Lapadula, Michele Capobianco, Roberto Pane, Luigi Cosenza e Stefania Filo Speziale, prima donna laureata in architettura a Napoli. Un complesso monumentale concepito come simbolo di modernità, fulcro di una “nuova Napoli” e destinato a trasformare il volto occidentale della città.

Tra gli elementi più iconici emergono la Torre delle Nazioni, i padiglioni monumentali, il Laghetto di Fasilides, il Teatro Mediterraneo e l’asse dei viali alberati, parte integrante di una visione urbanistica innovativa che proseguì nel dopoguerra con la rinascita della Mostra negli anni Cinquanta. Il documentario si avvale inoltre degli interventi di studiosi come Francesco Barbagallo, Giovanni Menna, Fabio Mangone e molti altri, ricostruendo il percorso della Mostra da progetto di propaganda del regime a patrimonio culturale e ambientale da tutelare e rilanciare.