Cardito

Cardito. Lo zio di Giuseppe: “Chiedo giustizia, chi sapeva doveva parlare”

Abbiamo ricevuto una lettera dello zio, il fratello del padre naturale, del piccolo Giuseppe, che ha perso la vita Domenica scorsa per mano del reo confesso Tony Badre.

Ecco le dichiarazioni dello zio:

Vorrei solo spendere due parole per il piccolo angelo volato in cielo , fino ad ora non mi sono fatto sentire perché a me non piace andare in TV in questi momenti brutti , ma la morte del piccolo Giuseppe mi ha molto scosso. Un bimbo che meritava molta più attenzione da parte dei suoi genitori. perché purtroppo noi zii li vedevamo poco o niente. L’unica cosa che so e che pochi giorni fa cioè il 06/01/2019 che era come tutti sappiamo la festa dei bambini, tramite il papà gli mandai delle calze di cioccolato per i bambini. Purtroppo è successo l’impensabile una morte atroce e sofferta, ma quello che mi fa più rabbia è che il bambino è morto dopo tre ore di agonia. La mamma cioè Valentina Casa, perché non posso dire la (mamma), ha provato solo a medicare il bambino con della pomata e non chiamando il 118. Ma dico io è possibile tutto questo accanimento per una sponda di lettino rotta? E la mamma non sapeva che il suo convivente fumava e faceva uso di alcol?

Io non voglio dare tutta la colpa a loro ma la do anche a tutte le persone che sapevano dei maltrattamenti giornalieri che i bimbi subivano, la scuola sapeva, le autorità competenti sapevano perché non si sono mossi fino ad ora? Hanno aspettato una tragedia così brutale prima di intervenire. Ora che senso ha andare in TV o volere bene un bambino se non c’è più? Io chiedo solo che venga fatta giustizia per questo bimbo e che vengano puniti sia il padrino che la mamma, perché tutti possono farsi una seconda vita, ma bisogna vedere prima chi vi mettete vicino.

Io credo nelle autorità competenti che faranno il loro lavoro al massimo della loro professionalità, chiudo dedicando una piccola frase al piccolo Giuseppe:

Ciao Giuseppe lo so non puoi sentirmi fisicamente, ma puoi ascoltare tramite il tuo nuovo papà cioè nostro signore Gesù. Chiedo solo al nostro signore di accudirti nelle sue braccia di farti vivere nel suo letto in paradiso perché un angioletto come te che ha già avuto una vita difficile e travagliata. Ma nonostante tutto eri sorridente sempre, chiedo che ti protegga tra le sue braccia e ti aiuti a vegliare sulla tua sorellina che è riuscita a scampare alla morte. Dio proteggi il piccolo Giuseppe, ti voglio bene nipotino mio da tuo zio Francesco“.