Silenzio, dolore, scoramento e rabbia, sono gli stati d’animo che si percepiscono nel quartiere Vasto il giorno dopo l’agguato avvenuto in piazza Nazionale. 

La città prega per la piccola Noemi, colpita da un proiettile alla schiena che sta mettendo a repentaglio la sua innocente vita. Le sue condizioni sono monitorate minuto per minuto. La scorsa notte è stata estratta la pallottola dal suo corpo. 

Storicamente il quartiere Vasto non è mai stato teatro di guerre di camorra, nonostante la sua posizione centrale, è rimasto sempre ai margini di queste faide. 

Questa “neutralità” rientrava in una serie di accordi e alleanze che sosteneva il mondo criminale napoletano. Infatti l’ultimo agguanto avvenuto nella zona risale al novembre del 2004. 

Un brutto risveglio per il quartiere che nei mesi scorsi aveva avuto qualche avvisaglia della guerra in corso tra il clan dei Rinaldi e dei Mazzarella, ma ben lontana dai proiettili sparati in pieno giorno tra la folla. 

Una lotta che si sta espandendo sempre di più in città, andando ben oltre le “colonne” della zona orientale. Dove appena un mese fa, un altro pregiudicato era stato ammazzato mentre accompagnava il figlio all’asilo. 

La camorra non ha più un “codice d’onore” spara senza rimorsi anche in presenza di bambini e purtroppo per la piccola Noemi, vengono anche feriti. 

I napoletani hanno paura e chiedono più sicurezza. Il messaggio è rivolto al Ministro degli Interni, Matteo Salvini, che proprio nel quartiere Vasto si è speso per risolvere, parzialmente, la difficile convivenza tra i migranti. Per il momento il leader della Lega ha scritto su Twitter per esprimere la sua vicina alla bambina e per complimentarsi con le Forze dell’Ordine per gli arresti della scorsa notte. Ma la strada per reprimere totalmente la guerra tra Rinaldi e Mazzarella e ridare la tranquillità che merita la popolazione è ancora molto lontana. 

Intanto domani la cittadinanza si è mobilitata e l’appuntamento è per le 11 proprio a piazza Nazionale con il motto disarmiAMO Napoli.