Casoria. Bilancio, Fuccio: “Consentitemi di fare una piccola operazione verità”

Ecco cosa pensa Fuccio del Bilancio approvato nei giorni scorsi. Di seguito anche una breve videointervista rilasciata pochi minuti dopo l’approvazione.

di Pasquale Fuccio*“Consentitemi di fare una piccola operazione verità. Alcune considerazioni sulle scelte, responsabili, assunte in sede di bilancio per far ripartire la città. Il passato resta una zavorra per l’Ente.
Non lasceremo indietro nessuno ma su sociale si vuol far passare per diritto ciò che è un lusso.
La nostra azione di governo in questi primi otto mesi netti di lavoro è stata sostanzialmente improntata alla bonifica dei conti e all’avvio di una gestione responsabile delle casse comunali. Il bilancio approvato la settimana scorsa in Consiglio comunale rappresenta un po’ la sintesi di tutto questo, un documento prudente ma sano, il migliore possibile per cercare di far ripartire l’Ente liberandolo dalla zavorra di una situazione debitoria frutto di scelte del passato e da una miriade di spese superflue. Spese che oggi, anche in considerazione del nuovo assetto normativo che impone ai Comuni una politica di bilancio volta all’armonizzazione dei conti, non possiamo più permetterci.
Dispiace che chi oggi siede nei banchi dell’opposizione, ma che fino a ieri ha ricoperto importanti responsabilità di governo, provi a scaricare su questa maggioranza, e dunque sull’Amministrazione tutta, il peso di scelte operate allegramente per il passato, tentando furbescamente di far passare quello che di fatto è un lusso, e mi riferisco al servizio di semiconvitto non in presenza di accertate e comprovate situazioni di disagio sociale ma in luogo della normale istruzione pubblica, per un diritto. I numeri, del resto, parlano chiaro. A fronte di 334 alunni presi in carico in semiconvitto nell’anno scolastico 2010/2011, quota fisiologica per una comunità popolosa come quella casoriana, negli anni si è riscontrato un trend via via crescente, sino a toccare la quota patologica ed ingiustificata dell’anno scolastico 2014/2015, allorché i posti pagati dal Comune per attività di semiconvitto in strutture private, anche per le normali attività curriculari da potersi svolgere tranquillamente presso le strutture pubbliche, sono arrivati a 532 unità. La nostra intenzione è quella di procedere ad una stima rigorosa e verificabile delle esigenze delle famiglie casoriane, prevedendo l’attività di semiconvitto quale integrativa e parallela all’istruzione pubblica, senza ulteriori aggravi di costo per l’Ente
Ma quello appena approvato è il miglior bilancio possibile anche per altre ragioni. Il Comune di Casoria vanta crediti per 130 milioni di euro, accertati e mai riscossi, maturati negli anni scorsi non soltanto a causa di superficialità nelle politiche di riscossione ma anche per clamorose leggerezze in sede di accertamento (basti pensare che soltanto il 36 per cento degli utenti risulta essere in regola con il pagamento della Tari, ex Tarsu), il
che impedisce al nostro Ente di prevedere tra le entrate queste somme, ponendolo in una condizione di insolvenza pur avendo di fatto un potenziale tesoretto da poter vantare. A ciò si aggiungano 6 milioni di debiti fuori bilancio mai riconosciuti e per cui si è pensato, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di spalmarne il pagamento in più anni. Ancora. Ammontano a circa 5 milioni di euro i debiti che il Comune ha nei confronti del Consorzio cimiteriale, rispetto a cui, al netto di alcune cifre prescritte, sono in corso iniziative per rinegoziarne l’importo anche in virtù dell’attivo di bilancio che quest’ultimo consegue ogni anno. Circostanza che potrà eventualmente rivelarsi utile in sede di transazione ma che comunque non rende meno grave l’inadempienza del nostro Municipio verso terzi.

Questo è lo scenario di partenza, ciò che abbiamo trovato in Comune, il che giustifica ampiamente le azioni messe in campo per far quadrare i conti. La prima azione è stata quella di tagliare il superfluo e i rami secchi, come farebbe ogni buon padre di famiglia alle prese con un bilancio familiare infarcito di spese non più sostenibili. Di qui la revisione del contratto con Casoria Ambiente, che ha fruttato per la prima volta nella storia del rapporto tra Comune e società partecipata delle economie cospicue, un taglio di ben 1,2 milioni di euro e minori trasferimenti per ulteriori 500 mila euro a fronte di servizi inseriti in convenzione ma mai erogati. Rinegoziati anche i fitti passivi e gli importi per la pulizia dei locali dell’Ente. Ridotti altresì i costi della politica, con il ridimensionamento delle commissioni consiliari e l’efficientamento della macchina amministrativa. Meno incarichi esterni ad avvocati e un semplice rimborso per i praticanti che aiutano il Comune ad affrontare i contenziosi.
Certo, una stretta c’è stata ma ad attività che non incidono direttamente sui servizi essenziali. Siamo molto lontani, e ne siamo fieri, dalla logica dei finanziamenti a pioggia, che soltanto nel settore della cultura, negli anni che vanno dal 2012 al 2015, hanno comportato spese per l’Amministrazione per circa 60 mila euro l’anno. Per non parlare dei 150 mila euro per contributi diretti nel sociale, biennio 2012/2013, fondi spesi senza che fosse stata fatta prima una programmazione di queste risorse e che vi fossero stati studi sulle ricadute nel medio e lungo periodo.
Detto ciò, la prospettiva che abbiamo davanti si fonda sulla logica della sussidiarietà verticale, ossia tra enti dello Stato, e ad un tempo orizzontale, basata cioè sull’apporto dei portatori di interesse privati. Un’azione combinata e sinergica che ci consentirà di avviare politiche di impatto sul territorio, come ‘Adotta una telecamera’ per la videosorveglianza o ‘Adotta un’aiuola’ per migliori aree verdi, con la collaborazione dei privati su 52 rotonde presenti in città. Un modello quest’ultimo già sperimentato in occasione dell’illuminazione natalizia e del primo street fest a Casoria. A ciò si aggiunga il lavoro finalizzato ad intercettare i finanziamenti nazionali e regionali che dovessero via via presentarsi nei prossimi mesi, circostanza già verificatasi in occasione dei fondi PAC, che ci consentiranno di aprire a settembre un asilo nido comunale. Si tratta di azioni indispensabili per rilanciare il Comune in una logica trasparente e di equità sociale e soprattutto senza dover chiedere ai nostri concittadini ulteriori sacrifici”.
* Sindaco di Casoria