Scuola, Regione Campania al TAR: “Sospensione ordinanza danno irreparabile per giovani”

Scuola Regione Campania

AGGIORNAMENTO: L’ordinanza numero 1 firmata l’8 gennaio dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, con la quale si rinviava al 29 gennaio la ripresa della didattica in presenza nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie, è “palesemente contrastante rispetto alle scelte, politiche, operate a livello di legislazione primaria, peraltro incidente in maniera così evidentemente impattante sui livelli uniformi (a livello nazionale) di fruizione di servizi pubblici tra i quali quello scolastico”. Lo scrive il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, nel decreto con il quale accoglie il ricorso presentato da alcuni genitori e sospende l’efficacia del provvedimento.

Il giudice amministrativo cita il decreto legge del 6 agosto 2021 poi convertito con legge n.133 del 24 settembre recante “Disposizioni urgenti per l’anno scolastico 2021-2022 e misure per prevenire il contagio da Sars-Covid nelle istituzioni educative, scolastiche e universitarie”.

Secondo il Tar Campania “la normativa di rango primario, e dunque sovraordinata rispetto all’eventuale esercizio del potere amministrativo, disciplina in maniera specifica la gestione dei servizi e delle attività didattiche in costanza di pandemia, al fine di ‘prevenire il contagio’ e di garantire, nel contempo, il loro espletamento ‘in presenza’”.

Ciò “esclude che possa residuare spazio, nei settori considerati, per l’emanazione di ordinanze contingibili che vengano a regolare diversamente i medesimi settori di attività e che, stante la loro astratta natura ‘contingibile’, presuppongono che non sia possibile individuare una diversa ‘regola’ della concreta fattispecie”.

“In caso di sospensione dell’ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del picco dei contagi per fine gennaio, in presenza di una bassissima percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni”. Scuola Regione Campania

Lo scrive la Regione Campania nella documentazione presentata questa mattina al Tar, in relazione all’ordinanza 1 del 7 gennaio 2022, attraverso la quale si sospende l’inizio delle attività scolastiche in presenza degli studenti campani (medie, elementari, scuola infanzia e nidi) fino al 29 gennaio.

Il Tar aveva chiesto alla Regione i dati secondo i quali si sarebbe reso necessario il ricorso alla dad, prima di pronunciarsi sul ricorso presentato contro l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca.

“Le misure previste dall’ordinanza regionale – spiegano da Palazzo Santa Lucia – sono equilibrate e proporzionate: tutte le scuole sono aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari. Tre settimane di respiro per i presidi, i sindaci e le Asl che ne hanno fatto richiesta per ampliare la fascia dei vaccinati e scavallare il picco dei contagi”.