Calcio Napoli: l’analisi della disponibilità economica

La politica societaria del calcio Napoli è legata inderogabilmente al bilancio. Ragion per cui non farà passi indietro importanti e si procederà come logica impone ad un’azienda che si autofinanzia in maniera indipendente.

FATTURATI E RINNOVI: UN CROCEVIA DA ANALIZZARE

Le entrate economiche per la prossima stagione saranno rappresentate dai riscatti di Zapata e Pavoletti (30 milioni, con plusvalenza intorno ai 25). Oltre ad avere nuovi ricavi dalla Champions League per circa 40 mln. Da valutare la situazione dei vari asset di proprietà come, Ciciretti, Grassi, Roberto Insigne, Inglese e l’emblema Younes. La scorsa stagione ha visto il calcio Napoli raggiungere un apice mai visto in precedenza. Un fatturato di 300 milioni grazie agli ottavi di Champions conseguiti e le plusvalenze delle cessioni di calciatori come Higuain e Gabbiadini (107 milioni in 2).

Quest’anno il fatturato scenderà sui 200 milioni (150 più la beneamata qualificazione ai gironi di Champions). Con le voci a bilancio al capitolo costi (rappresentate da monte ingaggi e ammortamenti) che ammonteranno a circa 160 milioni. Dovuti agli aumenti contrattuali conseguiti ad Insigne, Mertens, Ghoulam, Allan, Chiriches, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Jorginho e Hamsik.

Ai rinnovi e quindi all’aumento del monte ingaggi, sono ovviamente seguiti da contraltare i diminuiti ammortamenti dei cartellini dei giocatori. Abbiamo ceduto Pavoletti (ingaggio di 2 milioni circa, 4 lordi) e risparmiato qualcosa sugli ingaggi di Giaccherini e Maksimovic.

Quindi, se da una parte gli aumenti contrattuali ci sono stati, sono però diminuiti nelle proporzioni appena descritte per quanto concerne gli ammortamenti dei cartellini.

L’AMMORTAMENTO: QUESTO SCONOSCIUTO

L’ammortamento è il piano di restituzione graduale di un debito mediante la periodica rateizzazione di un pagamento. Nello specifico, il piano di ammortamento è un prospetto che indica per ogni periodo di rimborso (annuale) l’importo delle rate (suddiviso in quota capitale e quota interessi), il debito estinto e il capitale residuo (parte di capitale che la società deve ancora versare). Il Napoli, è bene ricordarlo, ammortizza il costo dei cartellini dei suoi tesserati a quote decrescenti. Quindi un nuovo acquisto su un contratto di 5 anni lo mette a bilancio il primo anno al 40%, il secondo al 30%, il terzo a 20%, il quarto al 7%, il quinto al 3%.

Per fare maggior chiarezza, un esempio semplice da porre è prendere di riferimento l’ingaggio di Arkadiusz Milik. L’attaccante polacco è stato acquistato nel 2016 per la cifra di 37 mln dall’Ajax con un ingaggio di un 1,5 mln netti a stagione, 3 mln cifra lorda(comprensiva di tassazione). In base alla ripartizione scelta dalla società, il primo calcolo da effettuare per la rata da ammortizzare sarà moltiplicare la quota del cartellino (37) per la prima quota di ammortamento scelta (40%). Il che equivarrà alla cifra di 14,8 mln. Per calcolare l’incidenza sul cartellino bisognerà sommare quest’ultima con la cifra lorda dell’ingaggio del calciatore (3 mln). Il risultato finale della prima rata da ammortizzare di 17,8 milioni di euro. Seguendo lo stesso ragionamento per le successive rate è facile comprendere che la rata da pagare scenderà di anno in anno, come una vera e propria svalutazione di un bene di proprietà.

IL MONTE INGAGGI

In base al ragionamento appena riportato, le ridotte annualità da ottemperare bilanceranno in parte gli ingenti aumenti contrattuali che la società ha riconosciuto la scorsa stagione ai suddetti calciatori. Reina, Rafael, Maggio, Jorginho, Mertens, Callejon, Giaccherini, Albiol, Koulibaly con un valore pressoché invariato o pari a zero, mentre al di sotto del 10% i restanti Tonelli, Maksimovic, Chiriches, Allan, Rog, Diawara, Zielinski. Da aggiungere il 40% del primo anno di cartellino di Ounas costato 10 milioni, stesso discorso valido per Mario Rui.

Quindi possiamo stimare 66/68 milioni di costi ammortamenti al 30 giugno 2018, circa il 10% del monte che ammontava a 75 milioni al 30 giugno 2017 . Facendo una previsione approssimativa si potrebbe stimare che il monte ingaggi al 30 giugno 2018 arrivi a circa 85 milioni. Quindi, quanto aumentato per gli ingaggi sarà compensato con quanto risparmiato per gli ammortamenti. Con un costo della rosa di 150 milioni anche al 30 giugno 2018.

IL CALCIOMERCATO CHE VERRA’

Al primo luglio, data in cui inizia ufficialmente il calcio mercato, avremo una situazione analoga. Una significativa riduzione di oltre il 10% degli ammortamenti, ma con qualche ingaggio in meno da pagare.

Il monte ingaggi che sarà ridimensionato dalle partenze di Rafael, Maggio, Milic (svincolati). Circa 10 milioni lordi in meno che riporterà di nuovo l’asticella ai 75 milioni di due stagioni or sono.

Il monte scenderà di un ulteriore 10%, ma anche con l’addio di Reina (che aveva un triennale, da ammortizzare 40-30-30), attestandosi sotto i 60 milioni.

Quindi si parte da una base di 135 milioni, rispetto ai 158 di giugno 2017, in parte compensati dall’aumento del costo dell’allenatore, triplicato rispetto a quello di Sarri.

Il Napoli difficilmente potrà andare oltre questo monte ingaggi e non si potrà caricare di ulteriori ammortamenti. Se non cedendo pezzi importanti e generando plusvalenze che gli permetterebbero di aumentare il fatturato di almeno 80-100 milioni, riportandolo a quello di 2 anni fa (308mln).

Tra l’altro le cessioni potrebbero liberare anche budget per il monte ingaggi, che si assottiglierebe ulteriormente per far posto a quelli dei nuovi arrivi.

Quindi aspettiamoci un mercato da 60-70 milioni, con budget da aumentare con le plusvalenze delle cessioni. Il budget arriverà già a 100mln con la sola cessione di un tesserato con un grosso valore di mercato.