Spacca Napoli, un gioco di parole con la famosa strada che divide il centro storico partenopeo per descrivere il clima che si è venuto a creare in città tra sostenitori e contestatori di Aurelio De Laurentiis.
Dall’avvento di questa nuova stagione le dichiarazioni del Presidente sono diventate via via sempre più pungenti e in alcuni casi estremamente pesanti. Il clima di scontro che si è venuto a creare con le istituzioni comunali rischia di creare delle pericolose problematiche nella gestione dell’impianto di Fuorigrotta. Va però sottolineato come il definire “cesso” il “San Paolo” dove il Napoli ha raccolto i suoi successi storici è totalmente irrispettoso. Senza dimenticare che su quel prato Diego Armando Maradona ha deliziato tutti con le sue giocate. Insomma è come se il Papa parlasse male della basilica di San Pietro.
Sabato sera in occasione dell’esordio casalingo con il Milan, le curve hanno già fatto sapere che ci sarà una feroce contestazione contro De Laurentiis. Ruggini che si portano dietro da anni, lo scorso luglio l’ultimo atto di questo scontro con gli striscioni esposti in città e la dura replica presidenziale dalle montagne del Trentino.
Quello che potremmo definire ciclone ADL si è abbattuto anche sulla stampa locale. La rubrica radiofonica “Verso o Falso” ha fatto tanto discutere, creando divisioni e tensioni all’interno degli addetti ai lavori. Un clima di “bufalissime” che non ha giovato a nessuno, soprattutto alla credibilità della categoria.
Altro evento che ha creato dissapori è stato l’acquisto del Bari. Dal punto di vista imprenditoriale un’operazione eccezionale. Ma che lascia aperti tanti interrogativi sull’impiego di capitali destinati al Napoli e dirottati in Puglia. Le volontà e gli obiettivi nella gestione delle due piazze principali del meridione d’Italia. Che, cosa non da poco, sono anche acerrime rivali con amicizie e gemellaggi in totale contrapposizione.
La frattura, questa spaccanapoli, si manifesta in modo palese nel tifo. Contestatori contro presidenzialisti e gli argomenti di discussione sono veramente dozzine. Chi ha vissuto gli anni dello scudetto, che iniziano ad essere veramente lontani, racconta di un ambiente totalmente compatto: società, squadra, media e tifosi. Tutti remavano nella stessa direzione e il risultato è stato positivo. Oggi non è così ed addirittura complicato immaginare un ambiente compatto al di là dei vari proclami di facciata.