Scosse nel Sannio: Una storia sismica pericolosa

di Giuseppe Figliola – Da circa una settimana, nei pressi dell’appennino sannita, precisamente fra i comuni di Pontelandolfo e Morcone, è attivo uno sciame sismico di modesta entità. La scossa principale, di 3.0 Ml (magnitudo locale) è avvenuta alle ore 04:22 di sabato 9. Altre scosse, di magnitudo lievemente inferiori, proseguono da lunedì 3.

Non si tratta di un evento – di per se – allarmante, poiché in Italia ogni anno avvengono da 5 a 10/15 sciami sismici che non comportano necessariamente ad eventi di rilievo, tuttavia c’è da precisare che quella zona e specialmente quell’area è stata sede in passato di terremoti catastrofici in Italia (nel 1688 e 1456, fra i sismi più potenti di sempre nella nostra penisola, entrambi di magnitudo 7 sulla scala Richter). Le scosse di questi giorni avvengono su faglie attive che hanno presumibilmente generato tali eventi. Il Sannio e l’area appenninica del Matese è “ferma”, se vogliamo prendere in considerazione i grandi eventi sismici, dal terremoto del 1805 avvenuto in provincia di Campobasso, da allora in poi solo modesti eventi, di magnitudo uguale o poco inferiore al 5° grado Richter sono avvenuti su quell’area, l’ultimo il 29 Dicembre 2013 di magnitudo 5.1 Mw (magnitudo momento), avvertito distintamente sino a Napoli. C’è da pensare quindi che quell’area stia caricando energia da parecchio tempo, più del dovuto rispetto alle tempistiche che si conoscono sulla statistica. E’ presumibile comunque che le scosse di terremoto di fine Aprile e di qualche settimana fa nel Nord-Est del Molise abbiano sollecitato l’area, ma non si può dirlo con certezza. Vedremo se lo sciame proseguirà o se si sarà trattato di un evento di per se isolato.