San Gennaro e i registri tumori…

Mercoledì scorso nella Sala Consiliare, piazza Garibaldi, Cardito, si è tenuto il 1° Convegno Ambiente e Salute, dove hanno preso parte molti esperti in materia.

Ad aprire il dibattito il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, che ha strutturato il suo intervento sulla necessità di fare bene la raccolta differenziata come ottimo punto di partenza.

Il Vescovo della diocesi di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo , ci ha ammoniti, sul tema: “non basta fare le leggi, bisogna interiorizzarle.”
“Se non siamo coinvolti, non ci saranno mai risultati.
Dobbiamo lavorare affinché tutta la cittadinanza si debba sentire parte integrante, incoraggiando alle cose belle che sono la natura, la ricchezza della vita stessa che ci è stata donata. Dobbiamo divenire custodi della vita umana che si costruisce in un modo di pensare nuovo. L’inquinamento non è solo quello materiale, ma soprattutto mentale, quando favoriamo la cultura dell’ illecito, quando nel nostro modo di agire ci facciamo prendere dalla cultura dello scarto, dalla paura e dalla cultura dei fatti nostri. Questa cultura deve essere sostituita dalla cultura della denuncia…”

“SanGennà nuie te vulimmo bene, ma p’avè nu dato a stì fetienti e l’asl squagliamm nuie tutto o sanghe rind’ e ven.”
Con questo pensiero poetico, il dott. Marfella, un professore Bellavista in “terra dei fuochi” ha esordito l’altra sera al convegno, per sottolineare che i dati dell’Asl 2, finalmente sono stati prodotti e chiariti nel giorno di San Gennaro. (Promartire della nostra Asl 2)

Quando si parla di Ambiente e Salute, non si dovrebbe parlare solo di rifiuti e salute, ma di tante altre cose, ma purtroppo dato che da noi l’argomento è sempre rifiuti e salute, secondo il dott. Marfella, non bisogna più parlare di rifiuti urbani, perché non sono quelli e non sono mai stati quelli il problema.
La vera minaccia è rappresentata dai rifiuti speciali, industriali e tossici, a cominciare dai sacchetti ripieni di scarti di lavorazione delle fabbriche che lavorano a nero nei nostri territori e che vengono buttati non per inciviltà, ma per necessità sull’asse mediano-strada statale 162 detta della munnezza o della morte.

Il dott. Marfella si dice favorevole ad una “flat tax” ristretta alle aziende, finalizzata alla emersione del lavoro a nero, per poi procedere a sanzioni amministrative e penali in caso di mantenimento di simili scappatoie di produzione e smaltimento.

E che “La “terra dei fuochi” smetterà di esistere solo quando sarà fatta questa emersione del lavoro a nero che nei nostri territori raggiunge il 50%.”

è proprio vero allora che la “terra dei fuochi” è un fenomeno e non un luogo.
Essa è in Campania così come in tutta l’Italia, ed è la terra dei rifiuti speciali senza impianti, senza controllo e con licenza di uccidere gli uomini da circa 30 anni.

Il dott. Marfella continua: “Finchè non avremo il coraggio di affrontare con urgenza il problema del controllo e smaltimento dei rifiuti speciali, industriali e tossici e della loro tracciabilità, la ” terra dei fuochi si sposterà soltanto ma non si spegnerà mai.”

Soprattutto dopo la promulgazione dell’ articolo 1 della legge 6/2014 che prescrive che “chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati per strada è punito con la reclusione fino a 5 anni”, “ovviamente se li bruci non abbandonati per strada, ma stoccati non si ricade nel reato previsto e quindi i roghi per strada non si vedono, perché a bruciare ora sono gli impianti.” Con eleganza si è aggirata la miccia.

Le proposte concrete da attuare secondo il dott Marfella sono la tracciabilità dei rifiuti, almeno quelli pericolosi e la messa in moto di impianti a norma per quelli speciali ospedalieri, amianto e radioattivi.

Diverse sono state le proposte sottolineate nel convegno dai relatori ospiti che vi hanno partecipato.

Tra le figure rilevanti, il dott Luigi Costanzo, medico di famiglia e “guerriero” da sempre in prima linea a difesa della nostra terra, ha riproposto la Prevenzione Primaria e Secondaria attraverso lo (screening), l’approfondimento della ricerca e l’adesione ad EPICA un metodo semplice e veloce e a costi contenuti per avere in tempo reale dati preziosi, e così pianificare le risorse in base alla patologia senza attendere i dati ufficiali del registro Tumori che hanno bisogno di tempo per poter essere validati.

Che questo 1° Convegno Ambiente e Salute possa essere un trampolino di lancio per un dialogo costruttivo tra Stato, Chiesa, Associazioni, Comitati, cittadini tutti, per giungere quanto prima a conquistare quello stato di completo benessere fisico,mentale e sociale come diritto umano fondamentale.