De Laurentiis, stabiliamo un contatto, ma stabiliamolo adesso

La cena di fine anno è andata a gonfie vele. Visi distesi e un’allegria dirompente traspaiono dalle foto scattate a Villa D’Angelo. Il Presidente, Aurelio De Laurentiis, ha tenuto il consueto discorso di fine stagione, con il quale ha ringraziato lo staff e la squadra per aver consolidato il secondo posto in campionato. In questo clima di cordialità manca purtroppo la ciliegina sulla torta. Il San Paolo domenica sera continuerà a disertare in molti settori e, come ultimamente è di rigore, i malumori continueranno ad aver luogo. Le delusioni derivano dagli equivoci, gli stessi provocano sadiche illusioni; le quali, data la mancata interazione tra tifosi e società, hanno fatto pianta stabile nei cuori dei tifosi Partenopei. Il problema esula dalle contestazioni degli ultras, bensì da una gran parte della piazza. Malcontento che ha addirittura scisso in più fazioni la tifoseria azzurra, capeggiate da scellerate schiere del giornalismo nostrano. Se ci pensate bene, il progetto Napoli esiste da 15 anni, ma qualcuno degli organi competenti si è mai preoccupato di farcelo conoscere o, quantomeno, spiegarcelo? Il problema non risiede nell’essere o meno aziendalisti, bensì nella mancanza di comunicazione. Non saper stabilire un rapporto con i propri tifosi alla lunga rischia di essere un boomerang. Ne abbiamo già parlato in estate, quando il diverbio tra il sindaco De Magistris e il patron De Laurentiis iniziò ad inasprirsi e a dar vita a schieramenti di vario genere. Le dichiarazioni postume di quest’ultimo, su Napoli e i napoletani, hanno, come si suol dire, completato l’opera.

INTERAGIRE E COMUNICARE

L’arrivo di Carlo Ancelotti ha dato vita a false speranze nei cuori della tifoseria Partenopea, anche perché di passi più lunghi della gamba non se ne faranno. Questa è l’unica cosa che abbiamo realmente concepito. Ma quale sarà la proiezione futura di questo Napoli? Si andrà avanti con plusvalenze e qualificazioni Champions? C’è una politica che favorirà il settore giovanile. Lo scouting servirà a questo? C’è un progetto stadio nel futuro di questa società o ci si atterrà solo nel rendere più vivibile il San Paolo. Probabilmente è questo che ha allontanato la Napoli calcistica dal San Paolo. L’incertezza e la mancata passionalità della società verso questo popolo. Aurelio De Laurentiis resta un imprenditore di estrema intelligenza, sa bene di non aver acquisito una società qualunque, non appartenente ad un popolo qualunque. La società deve tendere una mano e pattuire un armistizio se desidera realmente rivedere lo stadio gremito. Aurelio De Laurentiis conosce bene la dignità del napoletano e quanto quest’ultimo ci tenga al rispetto reciproco.

EMPATIA, UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE

Avvicinare questa squadra alla città, un’operazione amica che possa consentire ai calciatori di poter stabilire un contatto con la gente. Raduni settimanali attraverso associazioni affiliate e riconosciute dalla stessa società.

Allenamenti aperti al pubblico e aggregazioni di altro genere. In cuor mio sono convinto che Napoli sia disposta ad accettare tutto, purché si stabilisca un rapporto umano con la società e si possa nuovamente navigare tutti insieme verso un’unica direzione. Io mi rifiuto categoricamente di pensare che Napoli sia disamorata della propria squadra. Ma, altrettanto, ritengo che alla fine il troppo stanca e si rischia seriamente di arrivare a un punto di non ritorno.

Presidente, l’impellenza di un ritorno all’armonia è un’esigenza da non poter trascurare. Il clima di festa visto ieri sera deve relazionarsi con la città. Con l’intera città. In mancanza di questo si continuerà a dar vita a questa futile scissione tra tifosi che rischia seriamente di compromettere il futuro di questa squadra. Nessuno le ha mai chiesto di fare incetta di trofei, ma solo di identificarsi nel popolo che ama questa squadra. Napoli è una città dalle mille difficoltà ma che, allo stesso modo, vanta un grande orgoglio. Se lei vanta di appartenervi dev’essere altrettanto fiero di difenderla. In ogni circostanza. Sempre e comunque.

la masseria

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