Sequestro a Caivano e a Giugliano: nonostante i terreni fossero stati dichiarati interdetti, continuavano le coltivazioni di frumento, prugne e albicocche.
Sono intevenuti i Carabinieri sia di Napoli che di Pozzuoli. Nonostante l’Arpac e l’Asl avessero individuato una soglia di inquinamento maggiore rispetto a quello previsto dalla Legge sulla Terra dei fuochi, proseguivano le coltivazioni.
I controlli erano stati incentivati dal “Patto per la Terra dei fuochi”.
In seguito alle scoperte, sono scattati i sigilli per un terreno di quattro ettari a Caivano e di tre ettari a Giugliano, impedendo naturalmente anche la commercializzazione dei prodotti già pronti.