Rogo Giugliano

Incendio a Giugliano: La morte nera è quella a cui ci hanno condannati.

L’incendio di ieri non era a Giugliano, per 100 metri o 3 chilometri era Villaricca. Ma cosa cambia? Il fumo non rispetta i confini. E nemmeno il cancro.  Stanotte guardavo i miei figli dormire con un senso di sconfitta. Sentivo Marica tossire con la morte nel cuore.
Ho cominciato la mia attività professionale, molti anni fa, scrivendo per Il Mattino ed occupandomi della discarica Alma.  Era la fine del 1993, avevo 22 anni, e si cominciava appena a parlare di ecomafie.  Ricordo le tensioni in quegli anni, le minacce subite da me e da un altrettanto giovanissimo Raffaele Del Giudice. I consigli comunali a Qualiano e la gente seduta intorno a noi. Ostile e minacciosa verso chi “dava fastidio”.
Di li a poco sarebbe cominciato il processo “Luca Avolio + 19”, contro il patron di Alma. Poi finito in una bolla di sapone.
Quanti anni, quante battaglie. Quanto tempo e speranze sprecate. Perché oggi, quello che ieri era un ragazzo, ha figli prossimi agli anni che aveva nel ‘93. E stanno ancora respirando veleni.
Oggi quel ragazzo del ‘93 è un Sindaco come sempre impegnato sui temi ambientali, a contrastare l’abbandono dei rifiuti e i roghi. A fermare l’ennesimo tentativo di portare rifiuti nella propria città in nome dell’ennesima emergenza.
Stanotte, però, quel Sindaco era soltanto un padre scoraggiato, avvilito nel guardare i propri figli dormire.  E stamattina quel padre è nuovamente un Sindaco. Non meno avvilito. Con un senso di stanchezza e di sconfitta.  Combattiamo una guerra con armi spuntate. Con uno Stato lontano e distante, distratto. Alle prese con Autonomie differenziate e Flat Tax. Disinteressati e distanti a nostra volta a questo teatrino.  E teatro sono anche i nostri Consigli Comunali, palcoscenico delle singole vanità, di antichi rancori e di campagne elettorali che alimentano lo scontro anche quando serve l’unità.  La salute non può essere elemento di divisione e scontro, per quello ce n’è motivo a iosa.  I miei figli non son diversi da quelli degli altri ed i miei morti per cancro non sono più o meno importanti di quelli degli altri.
Credo che ci sia la necessità di fare fronte comune. Cittadini, movimenti associazioni, Sindaci. Rivendicare un’azione seria di contrasto a chi alimenta ed appicca i roghi.
Occorre schierare seriamente un Esercito, e non 4 pattuglie. In assetto da battaglia, ma non quei giubbotti che andrebbero bene in Afganistan, ma fanno ridere a Ponte Riccio. E cambiare le regole di ingaggio. A che mi serve la pattuglia dell’Esercito se può fare solo “passeggiate”? Per fare qualunque cosa quei ragazzi hanno bisogno di chiamare Polizia, Carabinieri o Vigili. Perché non dare loro i poteri di P.G. e la possibilità di fermare, sequestrare, arrestare?
Perché non dichiarare questa terra Sito di Interesse Nazionale e dichiarare guerra agli ecomafiosi, così come in precedenza ai contrabbandieri ed oggi alle navi dei migranti?
Perché non aprire a Giugliano, capitale della Terra dei fuochi in distaccamento dei N.O.E. o, quanto meno dei Carabinieri Forestali?
Perché non fare qualcosa, qualunque cosa, finalmente utile?