Casavatore

Corse clandestine a Casavatore: Due arresti in città per la morte di un 26enne di Casoria

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della stazione di Casavatore hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Luigi Caiazza di 48 anni e degli arresti domiciliari nei confronti di Francesco Calzone di 18 anni, entrambi residenti in Casavatore, rispettivamente per il reato di divieto di gareggiare in velocità con veicoli a motore, nell’ipotesi aggravata dalla morte di una persona derivata dalla competizione e per il reato di favoreggiamento personale.

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L’attività investigativa ha avuto origine in seguito ad un incidente stradale – avvenuto la notte dello scorso 12 luglio in Casavatore su via Marconi – in seguito al quale decedeva, per le gravi ferite riportate, un ventiseienne di Casoria, Giovanni Ferrara, alla guida di un motoveicolo di grossa cilindrata.
Le indagini – condotte attraverso l’acquisizione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, gli elementi forniti dalle persone presenti sul luogo dell’evento – hanno consentito di raccogliere un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati.

Secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, è emerso che il tragico episodio si è verificato nel corso di una competizione clandestina ad alta velocità ed in pieno centro urbano tra il 48enne e la vittima, ciascuno alla guida della propria moto.

Inoltre l’altro indagato, cercando di eludere le indagini, aveva inizialmente dichiarato di non essere a conoscenza di quanto accaduto e di non aver assistito alla gara, venendo però smentito dalla risultanze investigative dalle quali emergeva la sua presenza, sul luogo dell’incidente, in compagnia della vittima con la quale, innanzi a numerose persone sopraggiunte per assistere alla gara, pianificava la corsa.

La Procura della Repubblica e i Carabinieri stanno approfondendo le indagini perché il 18enne arrestato è il figlio di uno dei boss del gruppo criminale degli “Scissionisti”. Sembra abbastanza plausibile che dietro queste gare clandestine ci fosse un giro di scommesse legate alla criminalità organizzata.