Obbligazioni

Gli italiani punteranno sulle obbligazioni anche nel 2020

Anche nel 2020 i bond, o meglio le obbligazioni, continueranno ad essere gli strumenti finanziari più diffusi, dopo il record conseguito nel 2019. Ma cosa sono i bond? Strumenti di credito, e cioè, quando si acquista una obbligazione, è come se si erogasse un prestito. Acquistando un bond in banca, di una società o di un Paese, si prestano soldi all’ente che l’ha emesso. In cambio si ricevono promesse di ricevere l’importo prestato per intero dopo un periodo prestabilito e, per remunerare il prestito, viene corrisposta una quota periodica, e cioè l’interesse. Tra le obbligazioni vi sono anche quelle emesse dal governo per finanziare il debito pubblico, così come quelle emesse da alcune società per raccogliere liquidità e effettuare nuovi investimenti.

I bond sono strumenti molto popolari tra i risparmiatori, poiché assicurano un rendimento certo con il pagamento di una quota periodica garantita. In termini finanziari, le obbligazioni sono strumenti di credito interessanti per investimenti a medio e lungo termine. Acquistando una obbligazione, le caratteristiche da guardare sono due: scadenza e tasso di interesse, per comprendere il rendimento dell’investimento nel tempo.

Ma non si tratta di strumenti del tutto sicuri: affidabili, certamente, per un rendimento garantito ma anche capaci di brutti scherzi perché investire in bond significa fare i conti con vari tipi di rischio. Il principale è rappresentato dal rischio di credito, il quale è direttamente legato alla possibilità che il capitale investito non venga restituito. Solitamente le obbligazioni sono catalogate a seconda del livello di rischio che l’emittente non onori il suo patto: più cresce questa possibilità più il tasso di interesse è elevato.

Un altro rischio concreto è legato ai tassi e al loro movimento. I bond, va detto, non vanno tenuti fino a scadenza, perché possono essere acquistati e venduti nel mezzo della loro vita finanziaria. I tassi non restano fissi nel tempo: possono muoversi a seguito di cambi nella percezione dell’affidabilità del creditore o per cambi nel contesto economico generale.  Una modifica a livello generale dei tassi può avere conseguenze sul valore del bond: se crescono i tassi allora è possibile reperire, sul mercato, obbligazioni vantaggiose della propria e questo significa vendere quella in possesso, per pagare meno interessi e accontentarsi di un prezzo minore. L’opposto vale invece quando calano i tassi.

I bond, insomma, vanno gestiti: sono strumenti semplici, ma non facili da gestire finanziariamente. L’equilibrio tra rendimento e rischio è difficile da trovare, così come capire il momento finanziario per prevedere quale sarà il movimento dei tassi. Ancor di più, è difficile integrare i bond con altre asset class per sfruttare le dinamiche dei tassi. L’unica soluzione: costruire un portafoglio diversificato per sfruttare al massimo la combinazione tra le varie asset class.