Prosegue l’impennata di contagi per il Covid. Sono 845 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore: 203 in più rispetto ai 642 del giorno precedente. Sei i morti a fronte dei 7 registrati mercoledì per un totale di 35.418 decessi. In crescita anche i tamponi: 77mila, circa 6mila in più di ieri. In Veneto (+159), Lombardia (+154) e Lazio (+115) i maggiori incrementi di contagiati. Questi i dati del ministero della Salute.
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Il dato odierno dei nuovi contagiati da Covid (845) è il più alto dallo scorso 16 maggio, quando se ne registrarono 875. Un periodo – quest’ultimo – ancora compreso nella fase del lockdown, che terminò con l’inizio della cosiddetta ‘fase 2′ dal 18 maggio scorso. I casi totali sono così saliti a 256.118, i morti a 35.418.
“In seguito alla riduzione nel numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 grazie alle misure di lockdown, l’Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento”. E’ quanto si legge nel Monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute sull’andamento del contagio.
“Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto ma con una tendenza – afferma il documento – all’aumento da tre settimane”. Nel caso non vengano osservate le misure di sicurezza e le quarantene “nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un ulteriore aumento nel numero di casi a livello nazionale”.
Iss: nuovo aumento dei casi, mantenere precauzioni – “Nuovo aumento dei casi, fondamentale mantenere misure di precauzione”. E’ quanto si legge nel Monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità in relazione all’andamento dei contagi da Sars-Cov2. Il periodo preso in considerazione va dal 10 al 16 agosto 2020. “Viene confermato un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la terza settimana consecutiva – si legge nel report -con una incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 giorni (periodo 03/8-16/8) di 9.65 per 100 000 abitanti, in aumento dal periodo 6/7-19/7 e simile ai livelli osservati all’inizio di giugno”. “La maggior parte dei casi è stata contratta sul territorio nazionale, mentre risulta importato da stato estero il 28,3% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio”.
E’ scesa intorno a 30 anni l’età più frequente nella quale avvengono i contagi. “In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da Sars-CoV-2 – si legge nel documento – con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione. L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 30 anni”.
I casi di infezione diagnosticati recentemente sono legati soprattutto ad attività ricreative, risultano essere meno gravi e in maggioranza asintomatici.
“In tutte le Regioni e Province autonome anche in questa settimana di monitoraggio sono stati diagnosticati nuovi casi”. E ancora: “Il 28,6% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 34,0% nell’ambito di attività di contact tracing. Quindi, il 63% dei nuovi casi sono stati diagnosticati con attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti”.
L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 30 luglio – 12 agosto 2020 è pari a 0.83 (0.67 – 1.06): si legge nel monitaggio settimanale di Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute. “Questo indica – si legge nel documento – che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane”.