ristoratore afragolese

RISTORANTI E PIZZERIE SULL’ORLO DEL FALLIMENTO: “Inutile l’apertura fino alle 18:00”

 

di Giuliano De Andrè – Ecco quanto accade tra Caserta e dintorni;
Le ennesime restrizioni imposte dal governo sulla base dei nuovi decreti e delle nuove ordinanze, hanno portato molti esercenti sull’orlo di un baratro; che sentendosi esasperati da una totale mal gestione della situazione, hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo giustizia e garanzie concrete per la loro dignità di cittadini e lavoratori onesti.

Certo alla mente riaffiorano i fantasmi del passato, quando col primo lockdown, molti commercianti ed esercenti avevano già rischiato il fallimento. Ma se è vero che in quel periodo buio tra marzo e maggio, il popolo ed i commercianti avevano tenuto duro facendo fronte alla catastrofe economica, mettendo mano a tutti i propri risparmi per poter vivere e far sopravvivere le loro attività, mostrando grande pazienza e un forte senso civico e di responsabilità, è anche vero che a distanza di tutti questi mesi, ci ritroviamo nella stessa situazione analoga, ma dove stavolta i cittadini non riescono ad affrontare la cosa con lo stesso spirito di allora; poiché ad oggi il portafoglio degli italiani non è quello che si ritrovavano a febbraio, quando seppur con mille difficoltà, erano riusciti a sopperire alle mancanze di quei mesi dovute alla prima emergenza; e in più completamente sfiduciati dalla classe politica, che ora come allora ordina chiusure e promette fondi e sovvenzioni per aiutare il popolo; fondi e sovvenzioni che nella mente dei cittadini risuonano ormai solo come un enorme presa in giro; dato che ad oggi per molte persone, quei cosiddetti “aiuti” della prima emergenza, si sono fermati alla prima settimana di maggio, vedendo così i cittadini abbandonati e costretti di nuovo a rimboccarsi le maniche ed andare avanti da soli. Ristoratori ed esercenti trovano ridicole ed ingiuste queste nuove ordinanze di chiusura alle 18:00 e i servizi di asporto e delivery sono visti da alcuni come un contentino, giusto per limitare i danni più tragici; poiché per garantire questo tipo di servizio, gli stessi esercenti devono farsene carico a proprie ed ulteriori spese a fronte di introiti e guadagni decisamente bassi; spese che questi stessi ristoratori avevano dovuto già affrontare nei mesi successivi alle riaperture, per poter mettere a norma i propri locali secondo le misure di sicurezza anticovid; e che quindi ancora una volta si sentono presi di mira e penalizzati da un governo che in tutto questo tempo, a fronte di una previsione di una seconda ondata epidemica, non ha fatto granché, se non investire in bonus vari e campagne elettorali; vedi l’esempio dei trasporti alquanto imbarazzanti, una sanità ancora al collasso e non adeguata alla situazione ed un sistema scolastico che ancora non si capisce che direzione abbia preso; punti nevralgici di contagi e di diffusione dell’epidemia che rispecchia una situazione pandemica che vede ancora tutti impreparati, basata su responsabilità che fino ad oggi chi ordina e decreta si sarebbe dovuto prendere, ma ancora una volta si fa appello al buon senso dei cittadini e quella responsabilità la si chiede al popolo; situazione non più accettabile dai tanti, che divide l’intero paese tra chi comanda e chi dall’altra parte urla di aver fame.