Se ci fosse un Draghi anche per l’area a nord di Napoli…

Oggi in edicola l’ultima numero di Cogito: ecco l’editoriale del direttore 

di Antonio Iazzetta – Non c’è un Draghi che possa salvare l’area a nord di Napoli? La copertina di questo numero potrebbe sembrare una provocazione, ma è più che altro un appello, pur nella consapevolezza che sia impossibile replicare a livello locale quel che è successo al Governo nazionale.

Tutti gli analisti politici, in questi giorni, hanno raccontato l’avvicendamento tra Conte e Draghi come la sconfitta della politica. Una politica che è stata incapace di dare un Governo solido e competente al Paese all’indomani delle elezioni del 2018. Si sono susseguiti due esecutivi, entrambi guidati dal professor Giuseppe Conte. In entrambi le occasioni non si possono non vedere alcune cose positive, ma gli errori e le mancanze, purtroppo, sono tanti e tali che hanno spinto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a dare a Mario Draghi, personalità di indiscussi valore e competenza, il compito di rimettere in piedi l’Italia, piegata dalla crisi sanitaria ed economica.

Non credo di essere il solo a vedere nelle Amministrazioni locali una replica di quel che è accaduto a livello nazionale. Anche nei nostri comuni quei pochi che, armati di buona volontà e competenza, vogliono fare il bene delle comunità in cui vivono devono scontrarsi con chi invece pensa solo ed esclusivamente al proprio interesse o a quello di familiari e amici.

In ormai quasi 30 anni di racconto della politica locale non sono mancati di certo momenti in cui la politica ha mostrato i suoi lati ‘oscuri’, ma è innegabile che questo periodo è da annoverare tra i peggiori in assoluto. Stiamo assistendo a ‘teatrini’ di cui faremmo volentieri a meno, frutto, spesso, di errori che si ripetono ormai da tempo. Errori che, in fondo, forse, non possono neanche essere considerati tali.

Si prenda a esempio l’ingovernabilità che sta caratterizzando l’Amministrazione Grillo ad Afragola e che, in qualche modo, si sta riproponendo anche a Frattamaggiore, con il secondo mandato di Marco Antonio Del Prete. Entrambi, per vincere le elezioni senza correre il rischio di andare al ballottaggio, hanno messo in piedi una coalizione variegata in cui c’era di tutto, tranne che la condivisione di un programma. Condivisione intesa come reale comunione d’intenti e non invece come semplici promesse senza senso fatte solo per ottenere consenso in campagna elettorale. Un problema comune probabilmente anche a Casalnuovo dove, nel secondo mandato di Pelliccia, si è sperimentata la Giunta a tappe con le nomine degli Assessori ‘diluite’ in tre diverse fasi. Una cosa inspiegabile per un Sindaco rieletto con consensi superiori al 50% già al primo turno, pur avendo contro di lui tre candidati primo cittadino.

Francamente appare davvero inaccettabile che un Sindaco debba perdere ore e ore per tenere in piedi una maggioranza rissosa in cui non mancano mai momenti di crisi e occasioni di litigi. Ore che deve togliere alla gestione dell’ordinaria e della straordinaria amministrazione. E poi arrivano gli errori, alcuni anche gravi, come la perdita di finanziamenti o cose eclatanti come mandare in giro le auto della Polizia municipale senza la copertura assicurativa.

A questo punto, davvero, per l’area a nord di Napoli sarebbe necessario un Draghi, una persona competente e al di fuori delle logiche spartitorie che possa portare avanti un programma di risanamento e rilancio mettendo insieme le forze migliori che già ci sono nelle Giunte e nei Consigli comunali e che tenga relegato in un angolino chi invece non ha né le capacità, né le competenze per il ruolo che occupa anche se continua a chiedere sempre più spazio e visibilità.

L’area a nord di Napoli, come e più dell’Italia, ha davanti a sé anni difficili, ma grandi opportunità che vanno sfruttate a pieno perché sarà difficile avere altre occasioni come quelle che ci sono in questo periodo. Ci sono finanziamenti nazionali ed europei, agevolazioni…una serie di misure, esistenti o che saranno adottate nelle prossime settimane, che, se gestite pensando solo al bene comune, possono davvero cambiare il volto delle nostre città. Ma i dubbi che chi ha al momento occupa le Istituzioni locali possa farlo sono tanti, al di là delle lodevoli eccezioni. E’ proprio a queste che bisogna aggrapparsi, venendo meno la possibilità di ricorrere a un Draghi per l’area a nord di Napoli. Diamo forza tutti a chi davvero vuole impegnarsi per le città in cui viviamo e lasciamo alla loro mediocrità e alle loro ambizioni immotivate chi, invece, rallenta il percorso.