Orta di Atella. Don Paolo difende cittadini: “mi onoro di essere parroco di questo paese che non è di camorristi”.

Orta di Atella. Durante la consueta omelia tenuta nella Parrocchia di S. Massimo Vescovo, domenica 28 marzo (Domenica delle Palme), il parroco Paolo Gaudino ha espresso il suo dissenso riguardo alle multe comminate nei giorni precedenti dai vigili urbani agli automobilisti che avevano parcheggiato nello spiazzale accanto alla chiesa.
Il parroco innanzitutto, riguardo all’area in questione, si chiede: “Quando è diventata una piazza? Ci deve stare un nome? Come si chiama questa piazza? Ci deve essere un decreto di elezione? Una delibera che dice che è una piazza?”.

Don Paolo, inoltre, sottolinea che questo episodio non può essere usato come strumento per screditare l’onestà dei cittadini di Orta di Atella. Riguardo alle affermazioni: “Questo è un paese di camorristi”, il parroco risponde: “Io mi onoro di essere il parroco di questo paese che non è di camorristi. Se qualcuno lo è stato, questo non significa che tutto il popolo di Orta è camorrista”.
Don Paolo, indignato, aggiunge che sarebbero ben altri i provvedimenti urgenti da adottare: “Qui di illegalità ce ne è tantissima da sradicare. Ma non ci possiamo prendere il lusso di multare un anziano e poi per tutti i vandali che distruggono e giocano a pallone in strada non si fa niente, compreso gli spacciatori che dalla mattina alla sera stanno qua fuori”. Al termine dell’omelia è partito un forte applauso dai fedeli, in segno di stima e condivisione, nei confronti del proprio parroco che di certo non le manda a dire.