Scampia – Nicola Gratteri ai giovani: “Non fatevi ingannare dai camorristi sui social, è solo una trappola”


In un’epoca in cui i social media hanno un’influenza sempre più pervasiva sulla vita dei giovani, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha lanciato un avvertimento chiaro e diretto durante un incontro con gli studenti a Scampia. L’evento, organizzato dall’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia presso la Parrocchia della Resurrezione, aveva come obiettivo sensibilizzare i giovani sui rischi connessi alla glorificazione della criminalità organizzata sui social media.

Gratteri ha parlato senza mezzi termini: “I camorristi sui social, su TikTok, si fanno vedere ricchi e potenti perché voi li possiate invidiare, ma quella è una trappola per farvi avvicinare a quel mondo che non esiste. È solo per pochi ed è temporaneo. Non è detto che un capomafia riesca a morire nel suo letto e non è detto che non faccia venti o trenta anni di carcere”.

Il procuratore ha spiegato che i social media possono offrire una versione idealizzata e ingannevole della vita criminale, con immagini di ricchezza e potere che attirano i giovani, facendoli credere che la via della criminalità sia un percorso di successo. In realtà, questa strada porta spesso a morte prematura, prigione e disintegrazione sociale.

Gratteri ha poi sottolineato l’importanza dello studio e dell’acquisizione di competenze lavorative per offrire alternative concrete ai giovani: “La vostra unica possibilità di riscatto è lo studio oppure imparare un mestiere: idraulici, elettricisti, oppure fate l’istituto agrario, imparate a coltivare una serra, fate agricoltura che non vuol dire andare a zappare. Non è importante solo laurearsi in giurisprudenza o medicina, ma trovare una formazione per il lavoro. Siete sconfitti solo se state a casa senza far nulla e con il telefonino in mano”.

Un messaggio che va oltre il semplice avvertimento e si trasforma in un invito all’azione: non restare isolati, cercare aiuto e mantenere una prospettiva positiva. “Se avete un problema, non state zitti, parlate con un insegnante, con un prete, ma non state chiusi in una stanza”, ha aggiunto Gratteri.

All’incontro erano presenti anche l’arcivescovo don Mimmo Battaglia e il rettore dell’Università Federico II di Napoli Matteo Lorito, testimoniando l’importanza di unire istituzioni e comunità nella lotta alla criminalità e nella promozione di un futuro migliore per i giovani napoletani.