Acerra Sangue infetto

Acerra: contrae l’epatite a causa di una trasfusione di sangue infetto, risarcimento milionario alla famiglia

La famiglia di una donna napoletana, morta in seguito a una trasfusione con sangue infetto, sarà risarcita dallo Stato con 770mila euro: la sentenza è arrivata dalla X Sezione Civile del Tribunale di Napoli dello scorso 14 maggio, con la quale ha condannato al risarcimento il Ministero della Salute. La storia ha inizio nel 1982, 39 anni fa, quando la donna si reca all’ospedale Sant’Anna di Torino per problemi ginecologici, a causa dei quali viene sottoposta a trasfusioni, ma il sangue è infetto. Come conseguenza di tali trasfusioni, la donna ha contrato l’infezione da Hcv epatite virale di tipo C, per effetto della quale è purtroppo deceduto nel 2017 nella Clinica Villa dei Fiori di Acerra, nella provincia di Napoli, dove era stata ricoverata.

Dopo la morte della donna, il marito e le figlie si sono così rivolte all’avvocato Maurizio Albachiara per accertare le responsabilità del Ministero della Salute sulla mancata vigilanza sulle sacche di sangue infetto destinate alla trasfusione e per chiedere i danni subiti per la morte. La commissione medica del Ministero della Difesa ha successivamente riconosciuto il nesso causale tra la malattia epatica insorta a causa del sangue infetto e il conseguente decesso della donna. Il Tribunale di Napoli, così, ha condannato il Ministero della Salute al pagamento, alla famiglia della vittima, di 670mila euro per non aver controllato che il sangue dei donatori presentasse alterazioni delle transaminasi; il Ministero è stato inoltre condannato a versare altri 100mila euro ai nipoti della donna per il rapporto che li legava.

“Questa sentenza rappresenta una delle battaglie vinta dallo studio Albachiara. Purtroppo il paradosso è che per la liquidazione degli importi riconosciuti bisognerà fare un altro giudizio presso il Tar affinché lo stesso obblighi il Ministero ad ottemperare al pagamento. Resta la soddisfazione di aver ottenuto un giudizio che ha riconosciuto una congrua somma anche ai piccoli nipoti della signora” ha dichiarato l’avvocato Maurizio Albachiara.

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