Il ministro Carfagna a Caivano: “Incontrerò Don Maurizio Patriciello”

Caivano – “Don Maurizio Patriciello, che incontrerò oggi, mi ha scritto di una ‘stesa’ che si è verificata ieri sera a Caivano. Mi ha detto di valutare se è il caso di andare a visitarlo, io ho detto che a maggior ragione andrò”.

Lo ha detto il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, intervenuta all’inaugurazione del Technohub di Unicredit nel polo di San Giovanni a Teduccio dell’Università “Federico II” di Napoli. Quello di Caivano è l’ultimo appuntamento della giornata che Carfagna trascorrerà oggi tra Napoli e provincia: “Caivano – ha detto il ministro – è una delle aree più martoriate non del Sud, ma d’Italia. È il simbolo di quel Dud ancora alla ricerca di un riscatto, che lotta per essere riscattato”.

A Caivano il ministro visiterà il centro servizi Asi nella zona industriale di Pascarola e, nella chiesa di San Paolo Apostolo, don Maurizio Patriciello, parroco noto per il suo impegno sociale nel Parco Verde, complesso residenziale popolare ad alto tasso di criminalità: “Don Maurizio Patriciello – ha sottolineato Carfagna – è simbolo della lotta per la legalità, per l’ambiente, per la salute e per la qualità della vita di bambini e adulti”.

“Maresca è il candidato giusto per Napoli? Io penso di sì e l’ho detto da moltissimo tempo” – Così risponde il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, che oggi a Napoli incontrerà il candidato sindaco Catello Maresca. “Credo che Maresca rappresenti una speranza per Napoli dopo tanti anni di cattiva amministrazione – spiega Carfagna – e penso che rappresenti il profilo giusto. Ha una connessione anche sentimentale con la città ed è la ragione per cui ci ha tenuto a rimarcare e sottolineare il suo profilo civico, che non rappresenta un’umiliazione per i partiti, tutt’altro: rappresenta un’opportunità per tutti, per la città ma anche per i partiti”.

“Un’efficace politica sui diritti si dimostra non soltanto dalla capacità di presentare una legge bandiera, una legge manifesto, ma dalla capacità di far approvare una buona legge che non soltanto dev’essere efficace ma anche condivisa quando si parla di diritti” – Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, rispondendo a una domanda sul ddl Zan a margine dell’inaugurazione del Technohub di Unicredit nel polo di San Giovanni dell’Università “Federico II” di Napoli. Carfagna rimarca la “volontà di arrivare a una legge che possa essere quanto più possibile condivisa. Io portai all’approvazione del Parlamento la legge sullo stalking dopo aver raccolto e accolto moltissime sollecitazioni e proposte di modifica. Ci lavorai molto e il risultato fu estremamente soddisfacente perché quella legge fu approvata quasi all’unanimità dal Parlamento”.

Secondo il ministro: “c’è un termine, identità di genere, che desta molte perplessità non solo tra costituzionalisti e giuristi ma anche nel mondo femminista e tra esponenti di forze politiche assai differenti tra loro, penso a Stefano Fassina, Non c’è voglia di boicottare, ma di migliorare l’impianto di quella legge, di renderla più efficace con un unico obiettivo: contrastare e condannare ogni atto di omofobia e transfobia. Se invece di identità di genere si scrive transfobia e omofobia e si puniscono tutti gli atti di violenza legati all’omofobia e transfobia, credo che il risultato che si raggiunge sia lo stesso ma si evitano magari distorsioni che quella terminologia può portare”.

“Il Pnrr rappresenta un’occasione che viene definita con toni enfatici storica. Io dico sempre che il Pnrr non rappresenta la panacea di tutti i mali, ma rappresenta un’opportunità sicuramente importante per ricostruire la nostra economia e provare a ridurre divari e ritardi storici, non solo di genere e generazionali ma anche territoriali. Il Pnrr è un patto che l’Italia stipula con l’Europa – ha aggiunto Carfagna – per poter utilizzare oltre 200 miliardi di investimenti nell’arco di 5 anni, il 40% dei quali sono destinati al Mezzogiorno, 82 miliardi di euro. Questa cifra è un calcolo preciso fatto dal Governo italiano dopo un lavoro enorme di 8 settimane, che non era stato fatto prima, lavoro che è stato presentato in Parlamento e validato in Commissione Europea”.

“Non c’è più un problema di quantità delle risorse, ma di qualità della spesa. In questo sforzo enorme credo che tutti dobbiamo sentire la responsabilità di dare un contributo. Non è più tempo di maestrini, è tempo della collaborazione” – Così ha affermato il ministro, rispondendo a Napoli a una domanda sui fondi del Pnrr destinati al Mezzogiorno – “Il 40% dei fondi destinati al Mezzogiorno – ha sottolineato Carfagna – non sono frutto di un’astrazione, ma di un calcolo specifico che il Governo ha fatto e ha presentato al Parlamento ed è stato validato dalla Commissione Europea. Si tratta di 82 miliardi che vanno spesi necessariamente in 5 anni, entro il 2026, a cui si affiancano tutte le altre risorse, quelle dei fondi strutturali europei e dei fondi nazionali per la coesione, quelli dell’altro programma europeo React Eu e dell’altro programma europeo del Just Transition Fund”.

“La riforma del processo penale che abbiamo approvato ieri in Consiglio dei ministri è un risultato considerevole dal punto di vista tecnico ed è un miracolo dal punto di vista politico”.

Secondo Carfagna – “è importante dal punto di vista tecnico perché si supera il fine processo mai della riforma Bonafede e si programmano nuove assunzioni e si mette fine ai cosiddetti reati bagatellari, perché il rinvio a giudizio è ammesso solo se c’è una ragionevole previsione di condanna. Da un punto di vista politico è un miracolo perché a soli 5 mesi dall’insediamento di questo Governo si è arrivati a una riforma della giustizia condivisa da parte di forze politiche differenti. Sicuramente il dibattito parlamentare sarà animato, ma sono convinta che la riforma andrà a buon fine”.

Carfagna sottolinea che: “velocità e condivisione ancora una volta si confermano le cifre del governo Draghi, e sono contenta che a intestarsi questo risultato sia stata una donna come la ministra Cartabia, grazie al suo impegno milioni di cittadini italiani avranno finalmente una giustizia rapida e certa”.