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CTP: 14esime non pagate, scontro con i sindacati

Con un mese di ritardo si sbloccano le 14esime per i lavoratori della CTP, ma non per tutti. Solo due lavoratori su tre, infatti, riceveranno la retribuzione. La Città Metropolitana di Napoli, proprietaria dell’azienda, pagherà solo i dipendenti dei depositi di Arzano e Pozzuoli. Esclusi i colleghi che lavorano a Teverola.

“L’intervento sostitutivo retributivo per la 14esima è possibile solo limitatamente ai depositi che rientrano nella commessa della Città Metropolitana. Avremmo voluto farlo anche per Teverola, come fatto a dicembre 2020. Ma le denunce alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di gennaio hanno bloccato la nostra possibilità di intervento” – come comunicato in una lettera del direttore generale dell’ex Provincia all’amministratore unico CTP. La commessa per quest’ultimo deposito che si trova in provincia di Caserta, secondo l’ente di Palazzo Matteotti, sarebbe in capo alla Regione Campania che quindi dovrebbe farsi carico eventualmente del pagamento. “Inaccettabile discriminare i lavoratori per la residenza lavorativa” – scrivono FILT-CGIL, UILTRASPORTI e UGL-FNA.

Il motivo per il quale l’ex Provincia deve pagare le 14esime al posto dell’azienda è spiegato nella stessa missiva: “La CTP non ha potuto erogare la 14esima mensilità perché l’Inps per scelte totalmente discrezionali che noi non condividiamo ha rilasciato Durc negativo, nonostante i contributi siano stati regolarmente versati per i periodi successivi alla presentazione della domanda di concordato in bianco”. CTP ha chiesto dunque alla Regione un intervento retributivo sostitutivo per la 14esima mensilità per Teverola a valere sulla fattura chilometrica di giugno.

“Abbiamo dato fiducia ben oltre ogni aspettativa al sindaco metropolitano De Magistris e tutta la sua governance – afferma Gennaro Esposito dipartimento regionale FILT CGIL – ora siamo arrivati al culmine perché hanno trattato i lavoratori di CTP come gli ultimi esseri umani. Avevamo chiesto il 22 luglio di non porre in essere nessuna discriminazione fra lavoratori, invece oggi apprendiamo che la stessa è stata messa in atto. Dopo anni di promesse da parte del sindaco, a partire dalla costituzione di un’unica azienda metropolitana nessun passo in avanti è stato fatto, anzi CTP si trova oggi in concordato preventivo senza garanzie finanziarie per sostenerlo”.

Una vicenda che preannuncia una battaglia aperta tra Città Metropolitana di Napoli, proprietaria della società di trasporti e i sindacati che incalzano con forza a tutela dei lavoratori esclusi dai propri diritti.