Napoli in tilt per lo sciopero nazionale dei trasporti pubblici, indetto dalle organizzazioni sindacali dell’Usb e dei Cobas. Bloccata la rampa di accesso all’Autostrada di Napoli Est, nella zona del Porto, dalla folla di manifestati che ha mandato in tilt il traffico su tutta via Marina. Gli attivisti hanno dato il via alla loro protesta con un corteo partito da piazza Mancini.
I lavoratori chiedono riduzione del tempo di lavoro a parità di salario, un reddito universale, la rivalutazione delle pensioni, il rilancio dello Stato sociale, investimenti nella scuola nei trasporti.
I sindacati Usb hanno spiegato che “i lavoratori non sono disposti a pagare i costi di ristrutturazione ultra-liberista che si apprestano a realizzare al Governo. Oggi era importante lanciare un segnale di massima chiarezza”.
Chiuse per sciopero le funicolari centrale e Chiaia, regolari l’impianto di Montesanto e la Metropolitana Linea 1, dove però è inaccessibile la stazione IV Giornate. Disagi anche per il servizio bus, con decine di corse saltate. Per quanto riguarda la linea Alibus, c’è stata la cancellazione di 10 corse. Totalmente ferme la linea filoviaria 204 e le linee 1 e 4 dei tram. Per quanto riguarda Eav fermo il servizio sulle linee flegree e vesuviane. Chiuse la Circumvesuviana, la Cumana e la Circumflegrea.
Una massiccia adesione, dunque, è quella che si è registrata da parte di tutte le categorie dei lavoratori dei trasporti pubblici e privati. Marco Sansone e Adolfo Vallini dell’Usb sottolineano che “la massiccia adesione allo sciopero generale del TPL conferma la validità delle ragioni contenute alla base della vertenza nazionale, compreso il no al Green pass nei luoghi di lavoro per sostituire le misure di prevenzione classiche e sospendere i lavoratori dal soldo e dal servizio. I lavoratori dell’Anm accanto alla vertenza nazionale chiedono il miglioramento delle condizioni lavorative, organizzative e retributive del personale, il riconoscimento delle spettanze economiche, già maturate e non erogate, la stabilizzazione del personale interinale, ma anche un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore”.