Sant'Antimo Borrelli

Sant’Antimo: lei malata oncologica e lui disabile non possono prendere possesso dell’alloggio perché manca l’ascensore

Lei con un tumore al polmone e suo figlio disabile non possono prendere possesso dell‘alloggio a Sant’Antimo (confiscato alla camorra) a loro assegnato perché manca l’ascensore. Nonostante le promesse, ancora non si è intervenuti. Borrelli e Simioli: “Basta barriere architettoniche. Si trovi una soluzione velocemente.”

Una madre ed un figlio diversamente abile sono in attesa di prendere possesso di un alloggio ricavato da un bene confiscato alla camorra a Sant’Antimo comune sciolto proprio per infiltrazioni camorriste e attualmente retto da una commissione prefettizia. L’appartamento è stato assegnato la loro ma al momento sono impossibilitati a prenderne possesso in quanto l’alloggio si trova al primo piano di un fabbricato privo da ascensore il che rappresenta una barriera architettonica considerevole per una persona disabile.

Sono una mamma di un ragazzo diversamente abile al 100/100 non deambulante. Lo scorso 15 settembre dopo tante battaglie ci hanno consegnato un alloggio dei beni confiscati alla camorra a Sant’Antimo ma ancora oggi non possiamo prendere possesso. Il motivo? E che si trova al primo piano senza ascensore. L’architetto che avuto l’incarico di consegnare gli alloggi mi disse che mi risolveva il problema ma ogni volta che lo contatto rimanda e trova scuse. Io ho anche un tumore al polmone, non ho più la forza di combattere, mi manca il fiato.”- spiega la donna che raccontato la propria situazione al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

Abbiamo inviato una nota all’amministrazione di Sant’Antimo per chiedere delucidazioni e fare in modo che si trovi, velocemente, una soluzione affinché la signora Carmela e su figlio Vincenzo possano prendere possesso dell’alloggio ed accedervi senza difficoltà. Possibile mai che chi ha assegnato l’alloggio non ha verificato questa situazione? Basta con questa vergogna barriere architettoniche.”- le parole di Borrelli e del conduttore radiofonico de la Radiazza Gianni Simioli.

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