I momenti migliori e peggiori della prima serata di Sanremo: debutto con il 55% di share

articolo di Saveria Russo

I numeri sono importanti e sicuramente quelli di Sanremo sono alti: più di 10 milioni di spettatori, il miglior debutto dal 2005. Il 60% degli spettatori ha tra i 14 e i 35 anni.

E’ proprio vero che Sanremo, oramai, è il festival dei giovani.

Tanta gioia, tanti sorrisi, ma anche tanta commozione. Lacrime piene di emozione.

Amadeus, Gianni Morandi, Massimo Ranieri e perfino Damiano dei Måneskin. Vedere persone mentre si lasciano trasportare dal momento è il vero spettacolo.

Il primo a commuoversi, in apertura dell’edizione numero 72esima di Sanremo, è stato proprio Amadeus. Dopo aver sceso le scale e visto il pubblico in sala, non ha nascosto la sua evidente commozione.

«O è l’età, dato che sto per compiere 60 anni, oppure è la presenza del pubblico: ci siete mancati tantissimo».

Un piccolo segno di normalità, che allontana per un attimo i pensieri sulla pandemia, con cui conviviamo da ormai da due anni.

Si commuove anche Gianni Morandi, che dopo 22 anni ritorna in gara con Apri tutte le porte. Prima di esibirsi ha ricevuto un lunghissimo applauso, lasciando intravedere gli occhi lucidi. Emozione simile pure per Massimo Ranieri.

Finita una performance da vera star, piange anche Damiano.

Dopo aver cantato Coraline non riesce a controllarsi e si lascia prendere dall’attimo. Amadeus lo ha abbracciato ed è scattata la standing ovation dell’Ariston, dove un anno prima proprio i Måneskin ne erano usciti vittoriosi.

La prima serata del festival di Sanremo ha quindi totalizzato 10.911.000 spettatori e il 54% di share.

Sarà l’effetto Maneskin, super ospiti ieri tornati sul palco che li ha visti trionfare lo scorso anno e cominciare un percorso straordinario che li ha portati sul tetto del mondo, o semplicemente il desiderio di ritorno alla normalità di un paese che vuole dimenticarsi per qualche sera la pandemia ancora non conclusa? O saranno le canzoni? Chissà.

Fatto sta che con una prima parte della prima serata con il 54.5% di share e 13 milioni 805 mila spettatori e la seconda il 55.4% con 6 milioni 412 mila il direttore artistico può dirsi molto più che soddisfatto.

La serata d’esordio di Sanremo 2022 entra così negli annali, superando anche il primo festival di Baglioni in termini di share medio e il Baglioni Bis sia per spettatori che per share.

Erano 17 anni che la media di share della prima serata non superava il 54%. Bisogna risalire al Festival del 2005 condotto da Paolo Bonolis con Antonella Clerici e Federica Felini, quando lo share medio della serata d’esordio fu del 54,78% di share.

Fiorello, anche quest’anno, non delude.

Viene anticipato da una serie di “cartoncini”  che Amadeus legge uno ad uno. «Leggili uno alla volta e gira il foglio, chiedi al maestro un sottofondo triste, “ciao Ama sai chi sono? il tuo ex amico Ciuri…”». Poi, continuando, «fai partire una base incalzante, leggi il gobbo e…». Ed eccolo, Fiore, che fa il suo ingresso da urlo. Armato di termoscanner misura la febbre al pubblico in sala. «Sono qui per la terza volta: sono la vostra terza dose, il booster dell’intrattenimento».

Poi continua: «Il prossimo direttore artistico ce l’ho io, il generale Figliuolo». Si finge arrabbiato perché costretto di nuovo a salire sul palco, ripete più volte all’amico di stare zitto: «Sono un po’ il tuo Mattarella, neanche lui voleva, non ci pensava proprio. Sai cosa voleva fare lui? The Voice senior». Non manca una gag sui no vax: Fiore alza il braccio, dice di sentire dolore e sottolinea: «Attenzione, è il vaccino, sono i poteri forti, è il grafene…». Alla fine costringe Amadeus a baciare l’attuale direttore di Raiuno, Coletta, «perché altrimenti avrai una sfiga colossale».

La coppia che scoppia.

L’autotune è come la televisione: dipende da come lo si usa. Mahmood ne fa uno strumento e un colore aggiuntivo. Quando Blanco, esordiente fenomeno del 2021, lo prende per il bavero della giacca si capisce che c’è intesa e che possono arrivare lontani con un ballad in cui due ragazzi si raccontano impressioni sull’amore, più eteree quelle di Ale, più terrene quelle di Blanco. Un brano che fa davvero venire i brividi.

Achille Lauro si ripete.

Nella sua esibizione non c’è nulla che non vada. Si presenta sul palco a petto nudo e con i tatuaggi ben in vista. Canta Domenica accompagnato da un coro gospel, con indosso solo dei pantaloni di pelle.

Sul finale inscena un auto- battesimo facendosi cadere dell’acqua sul volto da una grande conchiglia. La provocazione c’è e le polemiche non sono tardate ad arrivare.

Il peggio della prima serata.

Molto sottotono Ornella Muti. All’inizio parla così sottovoce che dalla platea qualcuno grida: «Non si sente».

L’attrice, dopo la polemica sulla cannabis, è stata di nuovo presa di mira sui social per il suo omaggio al cinema. Ricorda la sua carriera: «Tognazzi un fratello maggiore. Sordi allegro e molto intelligente. Villaggio favoloso, spiritoso ma anche cinico». Spende parole intense, in particolare, per Massimo Troisi: «È stato un incontro speciale, era come se sapesse di avere un tempo che poteva scadere, aveva fame di vita». E ancora Gerard Depardiue «un vortice», Stallone «unico» e poi un saluto emozionato per Francesco Nuti. Nella lista non c’è nemmeno una donna, e il web giudica «maschilista» e riduttiva la selezione.

Sarà stata l’emozione? Fatto sta che sicuramente la sua presenza non sarà qualcosa di cui ci ricorderemo.

Sprecato l’omaggio a Franco Battiato, scomparso a maggio scorso. Il tributo va in onda dopo mezzanotte e mezza ed è troppo breve. Il grande cantautore avrebbe meritato più cura. Appena passata la mezzanotte termina di cantare anche Giusy Ferreri, dodicesima artista in gara. Forse, a livello di tempi, la prima serata del Festival sarebbe potuta finire lì.

La classifica della prima serata.

Dopo l’esibizione delle prime 12 canzoni in gara, la classifica della prima serata vede in vetta Mahmood e Blanco, mentre il fanalino di coda è Ana Mena.