GUERRA

la Guerra non soffocherà mai le coscienze e la vita trionferà sempre

di Biagio Fusco – Al decimo giorno di cruenti combattimenti e dopo la fine del terzo round dei negoziati di pace rispetto ai quali le Nazioni coinvolte nel conflitto e sedute al tavolo nutrono scarsissima fiducia, e così il mondo intero che, comunque, non smette di sperare, le perdite in termini di vite umane civili e militari aumentano sino a diventare già incalcolabili. Chissà per quanto ancora si andrà avanti e quale sarà l’epilogo di questo immane massacro di innocenti.

La “ guerra lampo “ immaginata dalla mente abbacinata e delirante dell’uomo solo al comando, il “ dittatore ex agente del KGB ”, il quale probabilmente vaneggia un anacronistico ritorno alla divisione del mondo in due blocchi contrapposti, tentando di sobillare i popoli con una propaganda politica alimentata da inganni e meschinità, immersa in un disegno politico certamente proteso alla sovversione dell’ordine internazionale e che vuole minare le fondamenta della pace negli Stati Uniti d’Europa, rischia di rivelarsi un vero “ pantano ” per la Russia. Un po’ come lo è stato il Vietnam per gli USA.

Secondo l’opinione autorevole di diplomatici, esperti di strategie belliche e media internazionali, il Cremlino si appresterebbe a cambiare tattica e forze armate da ammassare sul campo di battaglia. E lo farebbe avvalendosi di ogni espediente e strumento militare ed economico di cui potrà disporre, ricorrendo cioè alla minaccia reale di impiego di misure difensive di deterrenza nucleare e di provvedimenti governativi che andrebbero ad incidere severamente sul mercato energetico mondiale sino a ridurre allo stremo i sistemi produttivi di molti Paesi dell’area Euro. Ma Putin non ha fatto i conti, oppure non vuole farli, con la opinione pubblica interna al suo Stato, la quale, per una percentuale accertata che al momento si attesterebbe all’incirca al 70 %, si dichiara contraria al conflitto in Ucraina.

D’altronde, la storia ci insegna che è tipico dei regimi e dei totalitarismi entrare in contrasto stridente e violento con i poteri della informazione e di controllo, oltre che con le energie intellettuali liberali. E se l’obiettivo fosse installare un “ governo fantoccio “ attraverso una guerra invasiva ed aggressiva che sia utile al cambio di regime, cosicchè potrebbero essere riunificate le tre repubbliche slave dell’Urss formate da Russia, Bielorussia e Ucraina ?  Insomma, si affrontano e confliggono senza risparmiarsi d’animo i russi di oggi ed i russi di ieri, tutti ex sovietici, questi ultimi però probabilmente si considerano più europei e dunque più aperti al dialogo, tuttavia indisponibili in modo categorico a fare ritorno ad uno stile di vita che hanno ripudiato persino a costo di vedersi additati come degli individui da discriminare. E se tutto ciò volesse significare che il mondo sta cambiando il proprio volto geografico e politico e che questo stravolgimento della storia, che ha mostrato gli orrori della guerra a questa nuova Europa dopo più di settanta anni di pacificazione, volesse mettere la parola fine sul destino della “ globalizzazione “ dei popoli ? E poi c’è “ la guerra armata delle sanzioni “, quelle che spaziano a tutto campo come un battaglione, dalla economia commerciale alla cultura, dallo sport al mercato del lavoro etc., e che impoveriscono duramente le persone, addirittura privandole della modernizzazione e segregandole in un angolo virtuale del globo che è quello che in una chiave evangelica (come tanto spesso ha ricordato nei suoi appelli papa Bergoglio) si dice venga riservato agli “ esclusi “.

Ma qualsiasi governo filorusso insediato a Kiev sarebbe impopolare, specie dopo le distruzioni; e Putin lo sa. Talora qualcuno, non andando molto lontano dalla verità, ha ricordato che lo scontro in atto in Ucraina ha parecchie coincidenze, soprattutto per la brutalità della lotta, con il conflitto messo in atto negli anni  90 per conquistare e distruggere Grozny, la capitale della Cecenia, una regione ribelle dell’interno Russia. Putin si insediò al potere proprio grazie a quella “ crisi “, che il suo predecessore, Boris Eltsin, non riusciva a risolvere. Il popolo lo preferì a Boris Nemtsov, soprannominato il ” Bill Clinton del Cremlino “, che per qualche tempo sembrava additato come favorito dai sondaggi sulle preferenze di voto, poi finì misteriosamente assassinato da ignoti sulla Piazza Rossa. L’Ucraina ha un’estensione territoriale molto vicina per grandezza a quella della Francia, occorrerebbe a Putin dispiegare uno schieramento armato ben superiore alle 200 mila unità poste alla frontiera per sottometterla tutta. Ad ogni modo, almeno da quanto trapelato dall’ultima telefonata avuta proprio con Putin, Macron ha ricavato l’impressione, rivela al Financial Times, che Mosca abbia in serbo l’aspirazione di occupare l’intera “ Nazione cuscinetto “.

Ci auguriamo soltanto che venga scongiurata l’ipotesi di sganciamento di missili strategici perché a quel punto sarebbe “ Terza Guerra Mondiale ”.