Sciopero autotrasportatori, il caso della Sardegna: scaffali svuotati in market dopo messaggi whatsapp

Tutto è partito la sera di mercoledì scorso, 9 marzo, quando alcuni messaggi su whatsapp hanno sparso la voce che gli autotrasportatori della Sardegna avrebbero incrociato le braccia per due settimane, fin da lunedì prossimo, per protestare contro il caro carburanti.

Affermazioni di cui all’inizio non si conosceva neppure la veridicità, ma tanto e’ bastato per scatenare in poche ore, in tutta l’isola, il terrore di restare a breve senza scorte alimentari.

Una psicosi di massa che ha spinto migliaia di cittadini sardi, soprattutto nella giornata di ieri, a prendere d’assalto i supermercati. Farina, acqua, mele, latte a lunga conservazione, olio, pasta, pane carasau: tutti beni di prima necessita’ e a lunga conservazione spariti, in un giorno, dagli Scaffali delle catene della grande distribuzione, come se esistesse un rischio concreto di razionamento del cibo.

Una situazione che ha raggiunto picchi particolarmente allarmanti a Nuoro, al punto che il primo cittadino Andrea Soddu, ieri sera ha cercato di calmare gli animi con un messaggio sulla pagina Facebook del Comune: nessun rischio per gli approvvigionamenti, come confermano all’AGI anche fonti dei punti vendita. A provocarlo potrebbe essere solo chi continuerà a svuotare i supermercati.

Il contenuto dei messaggi diventati virali su whatsapp era parzialmente corretto. Gli autotrasportatori della Sardegna hanno, in effetti, annunciato uno stop da lunedi’ 14 marzo, sull’esempio di quanto accadra’ in tutta Italia, come ha confermato ieri l’associazione nazionale Trasportounito.

sciopero autotrasportatori sardegna

La protesta nell’isola e’ stata scatenata dall’aumento del costo del carburante, ma anche dal caro trasporti marittimi, dall’aumento dei costi per la manutenzione dei mezzi e per la sostituzione degli pneumatici. I rincari stanno mettendo a dura prova la tenuta delle aziende sarde dell’autotrasporto, che con questa azione vogliono dare un segnale in primis all’assessore regionale ai Trasporti, Giorgio Todde.

Ma anche in caso di sciopero, le norme stabiliscono che i beni di prima necessita’ vengano consegnati ai punti vendita. “Pena il ritiro della licenza agli autotrasportatori.

Ragion per cui i supermercati non rischiano, anche in caso di sciopero, di rimanere senza approvvigionamenti”, spiega all’AGI Franco Fois, titolare dei punti vendita Conad di Nuoro, Ottana e Macomer. Fois si dice stupito della corsa al carrello avvenuta ieri soprattutto nel punto vendita piu’ grande del capoluogo barbaricino, in via Biscollai: “I clienti hanno svuotato tutti gli Scaffali dei beni di prima necessita’, ma anche gli altri reparti hanno registrato vendite fortissime.

GRUPPO DI PALO (I PINI, OTTIMO, LA MASSERIA,CRAI)

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Questa mattina sono gia’ stati ripristinati quasi tutti gli Scaffali. Entro domani mattina, sempre che oggi non si ripetano le dinamiche di ieri, tutto dovrebbe tornare alla completa normalità”.

La situazione stamane è più tranquilla, anche se “ci sono già molti più clienti rispetto a un giorno normale. Ma meno rispetto a ieri”, riferisce il titolare dei tre punti vendita. La situazione, aggiunge Fois, che si confronta con altri imprenditori della grande distribuzione in Sardegna, e’ analoga in altri supermercati del territorio, ma anche al di fuori della provincia di Nuoro, ad esempio nell’Oristanese.

La certezza e’ pero’ che in Sardegna non e’ prevista nessuna carenza di disponibilità di cibo. “L’unico problema”, ipotizza Fois, “ci sarebbe se le strade venissero bloccate, ma in quel caso i supermercati non sarebbero gli unici a subire dei disagi”.