Trovato corpo fatto a pezzi dell’attrice hard Charlotte Angie, arrestato il vicino

Si chiamava Carol Maltesi ma nel mondo del porno era conosciuta con il nome d’arte di Charlotte Angie: aveva 26 anni la donna italo-olandese uccisa, fatta a pezzi e ritrovata domenica scorsa, 20 marzo, in fondo a un dirupo nel territorio comunale di Borno, comune dell’Alta Val Camonica in provincia di Brescia.

Come riporta il sito Varesenews, era cresciuta nel Varesotto, tra Busto Arsizio e Sesto Calende, cittadina dove ha praticato equitazione e danza e dove aveva studiato nell’istituto delle ex orsoline.

Nel 2016, la nascita nel primo figlio la portò a lavorare come commessa in una profumeria di Milano e negli ultimi anni si era avvicinata al mondo del cinema hard ma, dopo aver girato diversi film, aveva deciso di abbandonare le scene. charlotte angie

Decisivo, per arrivare alla sua identificazione, è stato il lavoro della redazione del sito Bsnews che ha fornito agli investigatori elementi cruciali per attribuirle un nome e un cognome: la donna aveva diversi tatuaggi sul corpo e uno di questi è stato riconosciuto da un suo fan. A ucciderla è stato un 43enne milanese, suo amico e vicino di casa: l’uomo si è presentato ieri sera in caserma, assicurando di voler fornire elementi utili allo sviluppo delle indagini, ma il suo racconto era pieno di contraddizioni.

Messo alle strette dagli investigatori in un serrato interrogatorio alla presenza del suo avvocato difensore, alla fine è crollato confessando il delitto. Ora le indagini condotte dai carabinieri sotto la direzione dalla pm Lorena Ghibaudo puntano a chiarire il movente del delitto: come confermato ad askanews da qualificate fonti investigative bresciane, la vittima e l’assassino avevano avuto una relazione ma dopo la rottura erano rimasti in ottimi rapporti continuando a frequentarsi. charlotte angie

Tanto che il 43enne utilizzava spesso l’auto della vittima, la stessa “immortalata” dalle telecamere di sorveglianza del comune di Borno il 20 marzo scorso, giorno del ritrovamento del cadavere di Carol.

Il delitto risale al gennaio scorso: il cadavere della donna, ha rivelato il 43enne agli investigatori, è stato prima tenuto nascosto in un congelatore in casa della stessa vittima, poi tagliato in pezzi, inserito in 4 sacchi neri della spazzatura e infine gettato in un dirupo. Ricostruita nel dettaglio la dinamica, gli iniqurenti dovranno ora capire cosa abbia portato l’assassino a commettere il delitto atroce.

La risposta potrebbe fornirla lo stesso assassino che a breve dovrà presentarsi davanti al gip per l’interrogatorio di convalida.

Zero Punto Zero Pizzeria Casoria