Grume Nevano, attacco del Sindaco: città offesa da 28 parlamentari

Grumo Nevano – Il Sindaco Gaetano Di Bernardo esce allo scoperto dopo il terremoto politico che ha coinvolto la sua città con alcuni consiglieri comunali indagati per compravendita di voti. Ieri 28 parlamentari eletti tra Napoli e provincia, avevano chiesto il commissariamento del comune grumese. Il primo cittadino però non ci sta e ha risposto con toni molto forti alla valanga di accuse che ha colpito la sua amministrazione nelle ultime ore. Ecco il suo post:

A seguito di una serie di false notizie riportate dai media, per le quali alcuni soggetti tirati in ballo da qualche cronista d’assalto hanno già dato mandato ai propri legali di tutelare la propria immagine, mi corre l’obbligo di chiarire alcuni importanti aspetti di una vicenda che non ha nulla a che fare con l’attuale Amministrazione Comunale. Premesso che dopo le note vicende della campagna elettorale del 2015, conclusasi poi con gli arresti di alcune persone, nella campagna elettorale successiva del 2019, sono stato proprio io a denunciare a carabinieri e guardia di finanza che potevano ripetersi fenomeni di compravendita di voti. Premesso ancora che la Consigliere comunale tirata in ballo alla quale auguro quanto prima possa chiarire ciò che gli viene contestato, è stata tra i firmatari della sfiducia al sottoscritto dopo appena 6 mesi e che nell’attuale amministrazione siede nei banchi dell’opposizione, vorrei ribadire senza ombra di smentite, che in questa vicenda l’amministrazione comunale è vittima, eletta democraticamente e senza alcun condizionamento da parte della criminalità organizzata. Pertanto la richiesta di commissione d’accesso in particolare a firma di 28 parlamentari, è un’offesa non solo ai componenti di questa amministrazione ma anche e soprattutto all’intera città. Invito i 28 firmatari a venire in Comune e leggersi tutti gli atti prodotti. Siamo un municipio di vetro, trasparenti. Respingo con forza le strumentali ipotesi di richiesta di commissione d’accesso. Non è giusto gettare fango sulla città di Grumo Nevano associando in quel documento la nostra Città ad altri Comuni interessati da fenomeni di criminalità organizzata a rischio infiltrazioni. La lotta alla camorra non si fa nelle aule del senato o della camera, ma si fa in prima linea sul territorio, con interventi concreti e operando ripeto, con trasparenza e legalità, denunciando e respingendo fenomeni che non ci appartengono e che mai hanno interessato il nostro Comune. Sulla vicenda sarà convocato un consiglio comunale dove inviteremo tutti e 28 i parlamentari a venire ad ascoltare e a dirci i motivi per i quali vorrebbero la nostra Città oggetto di una commissione per vicende che, sottolineo nuovamente, non ci appartengono. Ricordo ancora ai parlamentari di governo che la lotta alla camorra è anche quella di essere capaci, in un territorio come il nostro, di assicurare ai Sindaci in prima linea come il sottoscritto, gli strumenti a supporto per combatterla e, ad esempio, il non aver concesso un solo euro dei fondi nella videosorveglianza in tutta la provincia di Napoli, specialmente per quei Comuni che si ritiene a rischio, per i parlamentari del territorio è stati un totale fallimento politico. Anche di questo, i cittadini grumesi e di tutta la provincia napoletana meriterebbero una risposta.

LA MIA CARNI Casandrino