Conte: “La politica non può diventare un mestiere”

grillo sportDi Biagio Fusco

“ Il Principe del Foro rimane al suo posto, lo dicono i Magistrati di Napoli “ ;
L’ex Premier d’Italia, colui che ci ha guidati attraversando le tormente della pandemia virale nel 2020, delle votazioni con cui ad agosto 2021 erano state apportate delle modifiche allo Statuto dei 5 Stelle, così come della stessa sua elezione alla Presidenza del Movimento, allontana finalme

grazie al provvedimento emesso dal competente Tribunale di Napoli che, in prima battuta in sede di reclamo, con una ordinanza cautelare aveva sospeso la efficaciante da sé dubbi e vizi di illegittimità della procedura burocratica. Giuseppe Conte ha accolto con favore ed entusiasmo la decisione dell’Ufficio Giudiziario che ha rigettato il ricorso depositato da otto attivisti. Incassata la incontestabile, sonora sconfitta alle ultime amministrative, è giunto il momento di sospirare e di porre fine ad una brutta pagina politica che affronta e chiama in causa i delicatissimi temi delle garanzie statutarie e della trasparenza all’interno dei partiti politici; tutto ciò dettato da una diligente scelta di aderire ai rilievi della Commissione parlamentare istituita con delega al ramo. “ Avanti, con forza e determinazione “, ha scritto sui social network il leader pentastellato, che invita tutti gli iscritti a concentrare il proprio impegno e la propria attenzione alle date del 28/29 giugno prossimo, le più accreditate – secondo i bene informati – nelle quali si terranno le consultazioni interne al partito per inserire la tanto richiesta deroga al limite del doppio mandato parlamentare. Il Consiglio Nazionale dei Grillini (ma probabilmente l’appellativo non è più consentito, né aggiornato per essere caduto in una naturale desuetudine e non rispecchiare la realtà attuale) è orientato a giocarsi la partita più importante, quella che dovrà segnare una svolta nel destino politico dell’intero Movimento, il quale ha messo sul tavolo della discussione i contrasti sorti nell’ambito dei rapporti interni al gruppo parlamentare e la prospettiva di una rifondazione. Giuseppe Conte ha chiarito un concetto, che si pone alla base dell’impegno politico e lo ha fatto usando parole che lasciano intendere la volontà di lanciare un messaggio diretto, pesante, che non si presta ad equivoci: “ La politica non può diventare un mestiere “. Il clima intanto si infervora, tant’è che l’ex ideologo Paolo Becchi ha twittato:” Ma ha chiesto a Di Maio, Fico, Crimi, Taverna cosa ne pensano ? “. Risponde dalle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno in una lunga intervista rilasciata al quotidiano meridionale il vicepresidente Mario Turco, al primo mandato, il quale di certo non accenna a smorzare i toni e dice: “ Sia chiaro, senza il presidente Conte i Cinque Stelle, di fatto, non esistono “. Ma immediatamente gli replica il deputato Filippo Gallinella con un approccio che punta ad alimentare le ragioni del dissidio perché la esternazione è netta e perentoria: “ Caro Mario Turco, ricorda. Tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile “. Sulla stessa frequenza d’onde Sergio Battelli, che commenta così: “ Parole vergognose dai vertici M5S. Ma stiamo scherzando ? Siamo passati dal Movimento 5 Stelle al Movimento 1 Conte. Io non ho più parole “. Le schermaglie si concludono, benchè solo in apparenza come un fuoco che arde sotto la cenere, con un battuta di Turco che pare voglia correggere il tiro, precisando che: “ Intendevo dire che sarebbe difficile immaginare realisticamente un rilancio del M5S, prescindendo dalla leadership di Conte, confermata da due votazioni dei nostri iscritti “. L’ex Premier Conte preferisce però soffermarsi sulla vittoria giudiziaria di Napoli e dunque, tirando un sospiro di sollievo, glissa sulle beghe di partito e dichiara che “ I nodi sul tetto dei due mandati verranno affrontati in seguito, compresa la lista dei nomi che potranno accedere a una deroga per meriti. Mi ritengo soddisfatto di questo contributo alla chiarezza, che vale a superare le incertezze che il ricorso aveva provocato e a spazzare via tutti gli auspici, spesso rappresentati come argomentazioni giuridiche, che miravano a indebolire e rallentare il nostro percorso politico. Il giudice ha respinto questo tentativo affermando un principio sacrosanto, che se un singolo associato non condivide le norme associative non può pretendere di bloccare la vita dell’associazione “. A margine, interviene con una nota anche l’Avvocato Astone, uno dei legali incaricati dai 5telle, che sulla vicenda processuale si esprime con atteggiamento molto soddisfatto, essendo riuscito a dimostrare la assoluta legittimità della procedura istruita attraverso il percorso avvenuto su SkyVote, dalla convocazione assembleare allo svolgimento integrale dei lavori, dalla assegnazione e selezione delle candidature alla elezione del Presidente, aggiungendo che la piattaforma web rimane soltanto uno strumento e che il legame instaurato con essa non è insostituibile o indissolubile.