Lo strappo di Calenda: “Addio Pd, questa alleanza è per perdere”

Il leader di Azione intervistato da Lucia Annunziata su Raitre: “Ci ho creduto, ma ora non mi trovo a mio agio in questa situazione”. Ora si presenta lo scoglio della raccolta delle firme per correre da solo

La “scelta più sofferta” della sua carriera politica la annuncia in televisione, dopo ore di silenzio. Un silenzio che in molti avevano interpretato come il preludio a un addio. E l’addio è arrivato: Carlo Calenda rompe il patto siglato con il Partito democratico solo pochi giorni fa per correre insieme alle prossime elezioni, per sconfiggere la destra e il populismo e difendere l’agenda Draghi.

Ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza – dice – Credo che sia il contrario di tutto quello che ho promesso. Ci ho creduto, forse sono stato ingenuo”, insiste.

Le intese raggiunte da Letta con Di Maio, Fratoianni, Bonelli, Tabacci sono state decisive. “Il Pd non riesce a dirsi ‘io rappresento la sinistra’, deve sempre andare a cercare un pezzo della sinistra piu’ sinistra”, continua Calenda che assicura di non aver mai “avuto l’obiettivo di distruggere il Partito democratico. Ho fatto un negoziato con Letta per costruire un’alternativa di governo e per dire agli italiani che c’è un’altra Italia possibile, che non promette ma che realizza. Poi – racconta – mi sono trovo da un lato persone che hanno votato la sfiducia a Draghi più dei 5 stelle e dall’altro gli ex 5 stelle che hanno demolito molto del lavoro fatto e inquinato il dibattito politico italiano”.

Inutile, insiste, la proposta fatta al segretario dem per “un’alleanza netta”, a due. “Avrei rinunciato ai collegi, gli ho detto che avrei tenuto solo il 10%”, dice ancora. Sulla decisione hanno pesato anche le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dai rappresentanti di Sinistra italiana e Verdi. “Hanno scritto che l’agenda Draghi non c’è e che avrei dovuto comprarla in cartoleria”, spiega, “la loro campagna elettorale non sarà contro la destra ma per demolire l’area liberale della coalizione”, attacca.

Contraddizioni inaccettabili per il leader di Azione che oggi stronca la coalizione appena formata. “È fatta per perdere. C’era l’opportunità di farne una per vincere. La scelta è stata del Pd”.

Il futuro? La strada che il suo partito prenderà si fa in salita, riconosce, ma “la difenderò con onore e coraggio e servirà anche per avvicinare molti di coloro che oggi non votano. Costruiremo le liste e una proposta molto forte. E se sarà necessario raccoglieremo le firme”.

A chi gli chiede se ha già avuto contatti con Italia viva di Matteo Renzi risponde di no: “Ci parlerò, ma terrò un tasso di idealità molto forte. Di certo in questi giorni ho ricevuto dai renziani una quantità di contumelie incredibile”.

Dalla Tv ai social: Letta commenta la fine dell’accordo con un tweet: “Mi pare che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia”.

“No, Enrico – replica Calenda – In verità eri tu. Buon viaggio”.

Resta in piedi al momento, l’accordo tra +Europa e il Pd. L’accordo era stato confermato dalla segreteria poco prima dello strappo di Calenda, con una nota “fortemente apprezzata” dalla segreteria dem. Che poi attacca l’ex alleato: “Carlo Calenda parla di “onore“.

Onore è rispettare la parola data. Un accordo, una firma, una stretta di mano tra persone leali e serie: questo è onore. Il resto, compreso l’attacco alla destra e alla sinistra tutte uguali, e’ populismo. Populismo d’èlite, ma pur sempre populismo”.

Il centrodestra affonda la lama. Giorgia Meloni rimanda a una soap: “Colpo di scena nella telenovela del centrosinistra. Calenda non sposa più Letta, forse scappa con Renzi. Letta mollato sull’altare pensa al suo vecchio amore Conte. Il finale tra 7 giorni, quando scadrà il termine per alleanze. Intanto gli italiani lottano con crisi economica e caro vita”.

“A sinistra caos e tutti contro tutti! Avanti compatti, Lega e Centrodestra, con il bene dell’Italia come unico obiettivo. Il 25 settembre si cambia!” assicura il leader della lega Matteo Salvini.