di Simona Lazzaro – Bombay – Una ragazza, scomparsa quando era ancora una bambina, è riuscita a fuggire dai suoi sequestratori e tornare a casa dopo ben 9 anni: “Voglio aiutare mia madre e riprendere i miei studi. Desidero solo questo.”
Il rapimento e gli abusi
Pooja Gaud era scomparsa da Mumbai il 22 gennaio del 2013. A rapirla era stata una coppia che non riusciva ad avere figli; come ha raccontato la ragazzina, ora 16enne, i due le si sono avvicinati offrendole un gelato e sotto la minaccia di un’arma l’hanno caricata in macchina.
All’inizio i due la trattavano bene, sebbene le impedissero di frequentare la scuola. Le cose sarebbero peggiorate quando i due hanno concepito un figlio loro: “Hanno iniziato a picchiarmi e a farmi lavorare”, racconta Pooja. “Ero sempre chiusa in casa. A volte mi picchiavano con una cintura, altre mi prendevano a calci e pugni. Una volta mi hanno colpito così forte che la mia schiena ha iniziato a sanguinare.”
La bambina, trattata come una schiava e costretta a lavorare sia dentro che fuori casa, ha tentato più volte di fuggire in quegli anni, ma senza successo.
La fuga e l’arresto dei rapitori
Alla fine, la ragazzina è riuscita a recuperare uno degli smartphone dei rapitori e cercando il proprio nome online è riuscita a trovare dei numeri di telefono da contattare. Così, Pooja ha deciso di provare di nuovo a fuggire e questa volta ha ricevuto un aiuto esterno: quello di Pramila Devendra, una donna di 35 anni che lavorava nella casa dei rapitori come collaboratrice domestica.
Pooja ha raccontato la propria storia a Pramila e ha chiesto aiuto. “Ha subito accettato di aiutarmi e ha contattato uno dei numeri di cellulare riportati nei video sul mio rapimento” racconta la sedicenne “Ha chiamato un vicino di casa di mia madre e lui le ha raccontato tutto. Lui ha organizzato una videochiamata con mia madre e insieme abbiamo pensato a un piano per scappare.”
La domestica è riuscita a condurre la ragazzina alla stazione e l’ha aiutata a prendere il treno per Mumbai. Incontrata la madre e il resto della famiglia, Pooja ha sporto denuncia alla più vicina stazione di polizia e gli agenti hanno arrestato i suoi rapitori.
Pooja: “Voglio aiutare mia madre e riprendere i miei studi”
“Non credevo di poter ritrovare mia figlia” ha spiegato la madre della ragazza “Avevo perso ogni speranza, ma gli dei sono stati gentili con me: ora vogliamo solo recuperare il tempo perso.”
“Voglio aiutare mia madre economicamente” racconta Pooja. Il padre della ragazza, infatti, è morto quattro mesi prima del suo ritorno a casa e la famiglia da allora è in gravi difficoltà finanziarie “e voglio anche riprendere i miei studi. Desidero solo questo.”