Aversa – Taglia la strada ad un Bus, scende e spacca i finestrini: conducente ferito in un occhio

Taglia la strada al bus dell’Air Campania con la sua auto, poi quando il conducente gli segnala la manovra pericolosa accendendo i lampeggianti, ferma la macchina e spacca i finestrini del mezzo pubblico. Le schegge impazzite feriscono all’occhio l’autista che è costretto a farsi medicare in Ospedale. L’aggressione è avvenuta ieri sera, attorno alle ore 20,00, all’altezza del McDonald’s di Aversa. La vittima è un autista dell’Air Campania, l’azienda dei trasporti regionale, che stava percorrendo la tratta Teverola-Aversa-Napoli, la ex M13 della Ctp. A denunciare l’episodio è Marco Sansone, del Coordinamento Regionale sindacato USB Lavoro Privato.

Taglia la strada al bus con l’auto poi aggredisce il conducente

“L’autobus di linea – racconta Sansone – viaggiava in direzione di Aversa, quando, improvvisamente, una vettura privata gli tagliava la strada, obbligandolo, per evitare l’impatto, ad effettuare una brusca frenata. L’autista, dopo aver evitato il peggio, lampeggiava la vettura pirata per segnalare il rischio d’impatto provocato. A quel punto, evidentemente infastidito dalla segnalazione, l’autista dell’auto arrestava la corsa, scendeva dalla vettura e si avvicinava minacciosamente all’autobus”.

“L’autista del bus colpito all’occhio dalle schegge”

“L’operatore d’esercizio, che in passato aveva già ricevuto un’aggressione simile – prosegue Sansone – per tutelarsi, chiudeva il finestrino lato guida. Alla visione di questo gesto, l’autista dell’auto pensava bene di tornare verso la sua vettura, prendere un corpo contundente, molto simile ad un girabacchino, andare vicino al finestrino lato guida dell’autobus, ormai chiuso, e colpirlo, provocandone la frantumazione ed il ferimento, per fortuna lieve, del conducente del bus, il quale riportava problemi ad un occhio colpito da qualche piccola scheggia di vetro, per poi darsi alla fuga. Il conducente del bus riusciva comunque a registrare il numero di targa della vettura con alla guida l’aggressore, dopodiché, anche se molto provato, chiamava l’ambulanza e si faceva refertare, riservandosi di effettuare formale denuncia agli organi competenti”.