Bandiere a lutto e candele nella città natale di Ratzinger

La chiesa di St.Oswald è piena a metà, non è in corso un pellegrinaggio, forse perché alcuni abitanti di Marktl am Inn hanno già partecipato sabato a una celebrazione in ricordo del più celebre dei loro cittadini: Joseph Ratzinger, che qui nacque 95 anni fa.

La scomparsa di Ratzinger

Dopo la scomparsa di Joseph Ratzinger, la sua casa natale a Marktl è rimasta eccezionalmente aperta sabato 31 dicembre e domenica 1 gennaio. Ai visitatori si sono mescolati giornalisti provenienti da tutta Europa. Il direttore della casa del papa è da tre anni il teologo Franz Haringer, che ha conosciuto Ratzinger di persona e lo ha visto l’ultima volta nel maggio 2022, quando “parlava molto piano, con difficoltà, era molto debole fisicamente, ma lo abbiamo capito, l’incontro è durato quasi un’ora ed è stato molto affettuoso, paterno, ironico”. Haringer racconta anche e soprattutto il Benedetto teologo, descrivendo un uomo che amava discutere ma era lontano rispetto alla severità con cui veniva descritto mediaticamente, ad esempio con espressioni come “cardinale panzer” o “grande inquisitore”. Benedetto XVI ha mostrato a “noi fedeli che non dobbiamo smettere di pensare, anzi. Perché se penso con la fede, il mio pensiero raggiunge una nuova profondità, una nuova altezza, ho uno sguardo nuovo sulle persone, sulla creazione, sulla vita comune degli uomini”, dice Haringer, che sulla teologia di Ratzinger ha scritto un volume nel 2021. La ricerca teologica del papa emerito ha riportato i cattolici “a pari livello” con i pensatori contemporanei e i filosofi moderni, dimostrando che “non è antiquato avere fede”, sostiene Haringer. Il teologo ammette al tempo stesso che “bisogna dire apertamente che Benedetto aveva molti critici e che molti di questi critici sono in Germania, anche tra i fedeli e gruppi di teologi”. Nel resto del dibattito mediatico e politico tedesco, infatti, non sono mancate polemiche e discussioni anche subito dopo la morte del papa emerito. Resta aperto il dibattito sulle sue posizioni giudicate ultra-conservatrici, così come sul suo ruolo nella gestione di diversi scandali della Chiesa, inclusi quelli della pedofilia, quando fu Benedetto XVI stesso ad affermare che anche nella chiesa cattolica c’è “sporcizia”. Ma nella piccola Marktl e tra i fedeli bavaresi, almeno in questi due giorni, si celebra una persona che tutti vogliono ricordare come “buona”, “ironica”, “disponibile” e, soprattutto, come “uno di noi”, come il “nostro” papa bavarese.