Dalla loro scuola sono stati sfrattati a settembre scorso perché deve essere ristrutturata e per quattro mesi hanno seguito le lezioni solo di pomeriggio, ospitati in altri edifici. Dopo alcune manifestazioni di protesta, sono scesi in piazza per simulare una giornata di lezioni all’aria aperta.
Fu promessa una sede alternativa per il 9 gennaio
Avevano avuto rassicurazioni che il 9 gennaio scorso avrebbero avuto una sede alternativa: una struttura presa in fitto dalla Città metropolitana. Ma nonostante i quattro mesi trascorsi le procedure non sono state completate e verranno ultimate – è stato comunicato nel corso di un incontro tenuto lunedì scorso- non prima della fine di febbraio. Ma si tratta di una soluzione insufficiente: lo stabile conta solo una trentina di aule a fronte delle 70 necessarie, oltre agli spazi per le attività laboratoriali. Si è in trattativa di nuovi spazi da prendere in locazione o in comodato d’uso ma ovviamente da adeguare a uso scolastico.
“Se una vicenda del genere avesse riguardato una scuola di Napoli l’attenzione sarebbe stata certamente diversa. Noi non siamo studenti di serie ‘B’ con gli stessi diritti degli altri studenti della nostra città. Senza dire che il ‘Marconi’ è l’istituto più antico di Giugliano, con 70 anni di storia”, hanno detto gli studenti che già pensano ad altre forme di mobilitazione, con un sit in dinanzi alla sede della Città metropolitana.