“Dimostrati uomo e vai a baciare le ragazze”

di Rita Paruano – Qualche settimana fa, a Milano, due genitori sono stati condannati al carcere per aver picchiato il figlio di 15 anni soltanto perché ha dichiarato di essere gay. Ora, a poca distanza di tempo da quell’episodio, se ne presenta un altro altrettanto degradante.

Genitori sotto accusa per omofobia

“Figlio degenere” – “Il tuo corpo fa schifo” – “Sembri una donna” – “Abbassati i pantaloni e dimostrami che sei un uomo vero”. Queste sarebbero solo alcune citazioni del padre di Carlo, un ragazzo di 16 anni, di Torino. Il ragazzo si è in seguito sfogato con la psicologa scolastica che avrebbe sporto denuncia per maltrattamenti nei confronti del ragazzo, iniziati quando aveva solo 13 anni. Così è partita l’indagine della pm Giulia Rizzo e la Procura di Torino. Secondo le indagini, è emerso che il ragazzo venisse sistematicamente accusato di essere inadeguato e “non conforme”. “Fai schifo, sii uomo” ripeteva il padre, anche se il ragazzo non faceva nulla di male se non comportarsi come un normale adolescente. A volte arrivava in ritardo a scuola, prendeva qualche brutto voto, giocava con videogiochi fino a tardi, ma gli insulti erano sempre gli stessi.

“I miei genitori mi insultano per come sono. Per quello che penso. Per quello che dico. Perché mi piacciono le ragazze, ma anche i ragazzi- Perché non sono come vogliono loro”. Queste sembrerebbero essere le parole di Carlo alla psicologa della scuola. Il ragazzo aveva un diario nel quale scriveva i suoi segreti, il fatto che gli piacesse vestirsi da donna, che si sentisse attratto dai ragazzi e per questo, il padre lo definiva d”degenere”. Tra il 2020 e il 2022, i genitori del tredicenne lo accusano di fare “cose da femminucce” come mettersi lo smalto e continuano ad attaccarlo con frasi come “tu devi essere uomo”

La difesa dei genitori

Come già detto, suo apdre è ora accusato di maltrattamenti, mentre la madre di non aver opposto resistenza agli atti omobitransfobici e non aver difeso suo figlio. Il padre lo avrebbe anche obbligato a baciare un’amica, poiché secondo lui, gli uomini dovrebbero sedurre le donne. In loro di fesa, i genitori avrebbero detto di aver cercato di “evitare” che il figlio venisse bullizzato. Che non si siano davvero resi conti che erano proprio loro a bullizzare il figlio? “La stampa” riporta che il padre abbia costretto Carlo ad andare in palestra e a seguire anche un corso di boxe.

Oggi, Carlo è stato allontanato dai genitori e vive in una comunità di accoglienza per ragazzi allontanati dalla famiglia. Al giorno d’oggi, sono molte le conquiste dei diritti Lgbtqi+, oltre alla rete di avvocati esperti che offrono tutela e assistenza. Nonostante ciò la cosa più triste è che spesso, come in questo caso, debbano difendersi proprio da chi dovrebbe maggiormente amarli.