Alfredo Cospito riprende gli integratori

di Gianluca Gautieri – Continua il caso Cospito, arrivato al 118° giorno di sciopero, che nella mattinata di ieri ha ripreso ad assumere integratori per poter essere in grado di presenziare alla seduta della Corte di Cassazione il prossimo 24 febbraio. Nell’udienza sarà discussa l’ordinanza della Corte d’Assise di Torino, che ha sollevato questione di illegittimità costituzionale in relazione a una norma della ex legge Cirielli. Leggero dietrofront del detenuto, che aveva sospeso gli integratori alla fine di gennaio.

Alfredo Cospito è un detenuto anarco-insurrezionalista, viene accusato di aver piazzato, nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2006, due bombe in un cassonetto vicino una scuola dei Carabinieri in provincia di Cuneo, oltre ad essere condannato per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, a cui Cospito aveva sparato ad un polpaccio. Le condanne dell’anarchico non prevedevano il regime di 41-bis, almeno fino alla sentenza della Cassazione del 2022 che condanna il detenuto all’ergastolo ostativo, in quanto accusato di “strage politica” (art. 285 del codice penale N.d.r.), valutando l’organizzazione a cui egli faceva parte come piramidale e gerarchica (come una qualsiasi organizzazione criminale), cavillo che impone il 41-bis.

Si era negli ultimi giorni scatenato il dibattito politico sulla legittimità della detenzione, visto che, anche da quanto lo stesso Cospito dichiara, l’organizzazione anarco-individualista Fai-Fri prevede una struttura orizzontale, non gerarchica, motivo per cui non viene ritenuta necessaria una detenzione ostativa. Semplificando, Alfredo Cospito non è equiparabile ad un Boss di Cosa Nostra.

Lo sciopero non è però focalizzato sulla detenzione dell’anarchico, è bensì contro l’istituzione del 41-bis stessa. Da subito netta la reazione negativa del governo Meloni, che resta per la fermezza anche dopo le rivolte degli anarchici risalenti a sabato scorso a Milano, in zona Bocconi.