Ceferin vuole punire il Napoli

Di Tiziano Papagni 

Ceferin vuole punire il Napoli. Rosario Pastore, giornalista, in passato prima firma de La Gazzetta dello Sport, ha commentato quanto accaduto a Napoli in questi ultimi giorni in occasione della sfida tra la squadra di Spalletti e l’Eintracht di Francoforte in Champions League. Queste le sue parole: “Arrivò una berlina, si aprì lo sportello, non scese nessuno: era il presidente dell’Uefa, Ceferin”. I più giovani fra quegli amici che hanno la bontà di leggermi, non sanno forse chi fosse Fortebraccio. Parlo di Mario Melloni, validissimo giornalista del secolo scorso. Con lo pseudonimo di Fortebraccio, il suo giornale, “L’Unità”, pubblicava ogni giorno, in prima pagina, un corsivo dedicato al mondo politico italiano. Il corsivo che ho citato, Melloni lo aveva dedicato al segretario socialdemocratico Cariglia.

Poi ha aggiunto: “Mi sono permesso di cambiare il destinatario, indirizzandolo al presidente dell’Uefa, Ceferin. Già, quel campione che, alla vigilia di Napoli-Eintracht, aveva tuonato contro il divieto ai tifosi tedeschi di assistere alla gara. “E’ una vergogna!”, aveva sentenziato. Ebbene, sto aspettando di leggere i suoi commenti dopo quanto è accaduto ieri, quando un’orda di barbari  ha messo a ferro e fuoco il centro della mia città, patrimonio mondiale dell’Unesco”.

“Aggiungo, però, che, chissà, da quella berlina poteva capitare di (non) scendere anche a qualche altro personaggio. Mi riferisco a chi, a dispetto delle previsioni di quanto poteva accadere, ha messo in campo misure risultate del tutto inefficaci. “C’erano mille agenti dell’ordine”, mi pare di sentire. Ebbene, quegli agenti potevano essere anche centomila, sarebbe stato lo stesso, in mancanza di direttive precise su come dovessero comportarsi di fronte a certe situazioni. Ad esempio, perché consentire ai 600 baluba tedeschi di inscenare per le strade del centro un corteo non autorizzato e perciò suscettibile di essere immediatamente bloccato? Perché è stato consentito agli stessi baluba di bivaccare per mezza giornata in piazza del Gesù, ad un passo da una zona popolarissima e popolatissima, stracolma di tifosi napoletani? Come non capire che tale vicinanza sarebbe stata considerata una provocazione da quegli stessi tifosi che, a Francoforte, erano stati mazziati dai sostenitori dell’Eintracht?”

Ora, vedrete, Ceferin starà studiando il modo di punire il Napoli. Ma sempre a proposito degli incidenti, rubo un’altra espressione, stavolta di Calenda e dedicata al nostro ministri degli Interni, Piantedosi. Ha detto Calenda: “Quando ti serve un ministro equilibrato, trovi un questurino; e quando ti serve un ministro degli Interni questurino, trovi il nulla”. Parole che avrebbe potuto scrivere anche il valoroso Fortebraccio.  Complimenti al Napoli di Spalletti, un velo pietoso (ma anche incazzato) su quello che è successo prima e dopo”.

Lascia un commento