Stop anche a Napoli per le famiglie LGBT?

In un intervista a Fanpage.it, l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Trapanese, rende noto: “C’è il rischio che anche a Napoli si possa ripetere lo stop alle trascrizioni all’anagrafe delle registrazioni dei figli di coppie Lgbt+, come avvenuto a Milano. Il Prefetto finora non ci ha comunicato nulla. Ma ci chiediamo cosa sarà costretto a fare il sindaco Manfredi, alla luce dell’orientamento che sta emergendo nel Governo Meloni. Negare alle coppie di fatto la trascrizione del figlio dell’altro compagno sarebbe un problema sociale enorme”. Trapanese è padre una bimba di 5 anni, Alba, che da single e gay, ha potuto adottare da piccolissima perché la bimba è affetta da sindrome di down, abbandonata dalla nascita in ospedale. Un caso molto raro che in Italia ha inaugurato il registro degli affidi per i single.

La storia di Luca e Alba è diventata anche un libro “Nata per te“, scritto a quattro mani da Luca Mercadante e dallo stesso Luca Trapanese, e pubblicato da Einaudi. Il libro diventerà presto un film prodotto da Cattleya e girato a Napoli. Alba era stata rifiutata da 30 famiglie prima che il tribunale decidesse di affidarla a Luca. Le quote dei diritti di autore di Luca Trapanese saranno completamente donate ad “A ruota libera Onlus”, per sostenere “il Borgo Sociale ” a Marzano Appio, in provincia di Caserta, dove vivono e lavorano ragazzi disabili adulti senza famiglie.

Rischio che le trascrizioni dei figli di coppie gay siano bloccate anche a Napoli

Sempre nell’intervista, l’assessore Trapanese fa sapere che in questo momento i sindaci non hanno avuto nessuna comunicazione dalle Prefetture, nonostante sia ben chiaro l’orientamento del Governo. C’è dunque rischio che anche a Napoli le trascrizioni dei figli di coppie gay siano bloccate. L’assessore prosegue: “Faccio un esempio, io ho adottato Alba per il mio compagno, se vogliamo fare la trascrizione, sarà impossibile e non avrà diritto su nulla nella vita di mia figlia. Dovrà adottarla e quello che ieri diceva il ministro della Famiglia, che non c’è bisogno della idoneità non è vero. Ho dovuto fare un percorso al pari delle famiglie dove mi hanno chiesto l’idoneità. Il mio compagno dovrà avere l’idoneità il che significa servizi sociali, avvocati, relazioni per qualcosa che già esiste perché è una famiglia che già esiste”.